Nell’ambito della comunicazione efficace la formazione può districarsi mediante differenti approcci, i quali hanno l’obiettivo di migliorare l’utilizzo del corpo e della voce per favorire la relazione con le persone, con il conseguente miglioramento della qualità della vita, sia dal punto di vista sociale che dal punto di vista professionale.
Il canale paraverbale della comunicazione non filtra le emozioni, quindi parla di noi, esprime quello che proviamo realmente e il più delle volte supera quanto riescano a esprimere le parole stesse. La sfera emotiva spesso non è presa in considerazione, eppure le emozioni hanno un valore centrale nella vita di ognuno di noi, sono essenziali e fondamentali ai fini delle relazioni di fiducia.
Solo a partire dagli anni ’70 gli studi psicologici e neuropsicologici hanno iniziato a prendere piede anche all’interno dell’analisi comunicativa, all’interno della quale sono stati stabiliti i metodi e le tecniche per imparare a gestire le emozioni in maniera razionale.
La capacità comunicativa efficace e autentica può essere appresa mediante l’attuazione di esercizi pratici, che sono focalizzati su tre aspetti fondamentali, che sono:
- emotivo / psicologico;
- fisico;
- artistico;
Concentrarsi sull’aspetto “emotivo”, vuol dire porre maggiore attenzione sull’emissione della voce, che deve articolare i nostri pensieri e convertirli in parole, da trasmettere in maniera più consapevole e autentica.
Per ciò che concerne l’aspetto “fisico”, un discorso rappresenta, nel suo insieme, la cooperazione tra il cervello, il corpo e la voce. Una simbiosi che è sottoposta a un ferreo controllo e che deve mostrare, allo stesso tempo, estrema flessibilità di interazione.
Lavorare sui movimenti del corpo sembra essere una pratica sportiva, infatti, a partire dalla respirazione, ogni movimento del corpo deve essere adattato per sbloccare quelle emozioni che altrimenti non verrebbero fuori, se non in maniera incontrollata.
L’aspetto artistico, si focalizza sulla terapia di utilizzare la voce anche in maniera artistica, per esempio la recitazione, che può rivelare inattese capacità comunicative.
Ma come imparare tutte queste tecniche? In che modo allenare le proprie capacità comunicative?
Un corso di public speaking (Massimiliano Cavallo è un esperto del settore) focalizza l’attenzione sulla comunicazione efficace e sulla leadership comunicativa. Ogni step di questo percorso evolve in base alle esigenze di ognuno e agli obiettivi che si vogliono raggiungere, quali per esempio:
- diventare un venditore di successo;
- migliorare le capacità di gestione del team;
- accrescere la consapevolezza nell’esercizio della leadership.
La progettazione di questi corsi parte dalla definizione degli obiettivi aziendali da raggiungere in termini di performance. Per iniziare, solitamente, avviene un approfondimento basato sugli elementi del Public Speaking: soggetto, messaggio, pubblico.
Successivamente si passa alla fase della gestione delle emozioni e dei movimenti del corpo, con fasi che approfondiscono:
- la gestione e il controllo della gestualità;
- la gestione e il controllo del linguaggio del corpo;
- la gestione dell’espressione del volto;
- la gestione della preparazione del discorso;
- la gestione della conclusione del discorso.
Attraverso l’approfondimento sul canale paraverbale vengono analizzate tecniche volte a raggiungere specifici obiettivi, vediamo nello specifico quali:
- tecniche di approccio al rapporto con il pubblico;
- tecniche per stabilire il contatto visivo;
- tecniche di respirazione e rilassamento;
mediante l’utilizzo delle parole emozionali e l’argomentazione di temi persuasivi. Ma prima di poterli eseguire vengono intraprese una serie di attività complementari che favoriscono il miglioramento posturale, il miglioramento della dizione e il miglioramento dell’articolazione delle parole.
In sostanza un corso di public speaking è mirato all’acquisizione di capacità come quella di realizzare un discorso efficace, di imparare a modulare la voce, accrescere le capacità di rendere vivace il discorso, di favorire la trasmissione dei pensieri, anche in maniera empatica, per poi indurre l’interlocutore a compiere un’azione.