Divorzio: ecco tutto ciò che c’è da sapere

Come era la promessa matrimoniale nei film e in Chiesa “finché morti non vi separi”? In realtà molti matrimoni non fanno una bella fine, anzi finiscono nel peggiori dei modi con astio e controversie tra i due coniugi e una guerra legale senza fine. Divorziarsi non è mai semplice, anzi è una scelta molto dolorosa e sofferta dal punto di vista psicologico ed economico.

Se la psicologia e la serenità della coppia va a rotoli, se il rapporto è oramai rovinato per sempre e non c’è alcuna possibilità di riconciliazione futura, se progettate già una nuova vita e magari di risposarsi di nuovo in futuro, allora è il caso di ricorrere a un avvocato divorzista. In termini legislativi non si parla di divorzio, ma di scioglimento del matrimonio, e questo perché la legge deve includere tutti i tipi di matrimoni di qualsiasi rito siano stati celebrati. Ad esempio il matrimonio cattolico celebrato in chiesa non può essere sciolto con il divorzio, ma solo con l’annullamento o la morte di uno dei due coniugi.

Ma ha anche un valore civile, e un matrimonio celebrato con rito civile viene sciolto con il divorzio. Con questa scelta il coniuge cessa di essere tale e può liberamente risposarsi in futuro. Quanti tipi di divorzi esistono? Scopriamoli insieme.

Divorzio consensuale o congiunto?

Come per la separazione, anche in caso di divorzio esistono due tipologie:

  • divorzio consensuale
  • divorzio giudiziale

Nel primo caso la coppia di coniugi ha trovato un accordo e non è in conflitto e quindi la procedura sarà molto più rapida e veloce (ed emotivamente meno stressante). Nel secondo caso la coppia non ha trovato un accordo, anzi marito e moglie sono in conflitto tra loro e pertanto si va in causa in Tribunale. Quali altre differenze ci sono tra le due modalità? Sicuramente differenze in termini di costi e tempistiche. Ovviamente il divorzio consensuale è preferibile e si risparmia tempo, soldi e stress. Qualora però tra i coniugi non ci sia un accordo la via giudiziale è l’unica alternativa possibile.

Si può divorziare senza ricorrere alla separazione?

La risposta è sì, ma solo in alcuni casi:

  • annullamento del matrimonio celebrato all’estero
  • matrimonio non consumato
  • cambio di sesso
  • condanne per reati gravi

In questi casi si può divorziare immediatamente.

Come viene presentata la domanda di divorzio?

Alla domanda presentata al giudice del Tribunale di residenza della coppia vanno allegati i seguenti documenti:

  • atto di matrimonio
  • Stato di famiglia
  • Certificato di residenza
  • Dichiarazione dei redditi
  • Copia autentica del documento di separazione

I processi di divorzio sono estremamente lunghi e le richieste sempre più frequenti. Ecco perché dal 2015 esiste il “divorzio breve”. Con esso è possibile divorziarsi dopo 6 mesi da una separazione consensuale, e dopo 12 mesi da una giudiziaria. Prima invece era necessario attendere 3 anni. In caso di divorzio breve è possibile divorziare senza ricorrere all’avvocato a queste condizioni:

  • la coppia non deve avere figli minorenni e non economicamente autosufficienti
  • dagli accordi di divorzio non devono derivare trasferimenti di diritti patrimoniali

I costi in caso di divorzio breve (come possiamo scoprire sul sito dell’avvocato divorzista Maria Della Corte) si aggirano intorno ai 1000 euro, in caso di divorzio giudiziale da 1500 a 3000 o 5000 euro a seconda della parcella al legale. Le spese processuali a carico del coniuge che perde la causa oscillano da 1500 a 4000 euro. E’ bene sapere che il divorzio è una decisione definitiva che fa cessare gli effetti civili del matrimonio, ma non quelli religiosi (serve l’annullamento alla sacra Rota). Chi dei due coniugi ha un reddito più elevato è tenuto a versare all’altro un assegno di mantenimento, oltre al mantenimento ai figli e il 50% delle spese straordinarie.