Per gli appassionati di gare e motori, per i fan della Formula 1 e per chi vorrebbe da sempre la propria macchina dei sogni guidare una Ferrari è un’emozione unica: adrenalina, velocità e potenza in un momento unico.
Ma fra desiderio e realtà c’è una bella distanza. Oltre al costo che può essere elevato, bisogna considerare le caratteristiche tecniche di una supercar.
Cosa bisogna sapere prima di guidare una supercar
La Ferrari al pari di una Lamborghini o altre auto speciali non è un auto comune. Se finora l’unica esperienza da guidatore è stata in città o sulle autostrade, allora non bisogna considerarsi piloti fatti e finiti.
Infatti gestire al volante una macchina da corsa o di potenza straordinaria non è come guidare un’utilitaria su strada. Quindi una delle cose più consigliate per godersi l’esperienza del circuito appieno è quella di fare dei corsi con un istruttore per pilota strutturato.
Qual è la differenza essenziale della Ferrari rispetto alle altre quattro ruote?
L’aspetto che la distingue è la sua capacità di accelerare in pochi secondi da 0 a 100 km\h e di arrivare in 20 secondi a più di 200. Questo significa che in fase di partenza l’auto va controllata benissimo, altrimenti si rischia di perdere il controllo e fare danni irreparabili o gravissimi a se stessi e alla macchina. In particolare servono dei riflessi prontissimi per gestire la forza di accelerazione e la velocità istantanea che si raggiunge sul rettilineo.
Certo, una volta che la confidenza con la vettura è stata presa e la maneggevolezza è buona, allora sì, ci si può scatenare sulle piste.
Imola: l’esperienza perfetta
Una volta acquisite le conoscenze tecniche per gestire una Ferrari, l’esperienza più strabiliante che si possa fare è guidare sui più famosi circuiti nazionali. Per gli appassionati della Rossa e non solo, dopo Maranello c’è solo Imola e in particolare il mitico Autodromo Enzo e Dino Ferrari, dove per anni si è corso il GP di San Marino e che da pochi anni ospita il Gran Premio dell’Emilia Romagna.
Quanti non vorrebbero calarsi nelle curve e nei rettilinei che sono stati raccontati dai telecronisti ai tempi dei magici Schumacher, Senna, Prost e Alonso?
Poter scorrere sul cordolo delle mitiche varianti Rivazza, Villeneuve e Tamburello e dare prova di praticità in un circuito così tecnico?
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Test drive in pista: come funziona e cosa si prova
È evidente che non è che appena si arriva all’autodromo, subito vengono consegnate le chiavi e poi via in pista, c’è tutta una preparazione prima di salire sul bolide prescelto.
Altri dettagli più specifici sui prezzi, i pacchetti previsti e su tutte le fase preparatorie di questa esperienza unica sono disponibili su siti di settore.
Poi quando finalmente è arrivato il momento di prendere il volante è possibile entrare nell’abitacolo, mettere casco e guanti e sganciare il freno. Da questo momento inizia l’ebrezza di accelerare in pochi attimi, aprire il gas e allo stesso tempo allargare e stringere la curva per sentirsi un pilota vero per un giorno!