Hotel e alberghi: i consigli per ripartire dopo la pandemia

La pandemia di Covid 19, l’ormai noto Coronavirus, ormai da un anno ha costretto tutti a cambiare le proprie abitudini. Le restrizioni date dai lockdown, misure di sicurezza che per legge passano dai decreti governativi, hanno decisamente mandato in crisi diversi comparti economici, in particolar modo quello del turismo e dell’ospitalità alberghiera. Hotel e alberghi, a Firenze (qui un articolo interessante) ma in tutta Italia (o nel mondo, possiamo affermare) devono perciò capire come fare a ripartire quando tutto sarà finito, anche alla luce della somministrazione del vaccino. Di seguito qualche consiglio agli addetti ai lavori.

Per prima cosa recuperare gli arretrati

Il periodo di chiusura potrebbe servire a tutti i gestori per riflettere sul piano di business della propria azienda, rivederlo se necessario. Successivamente questo tempo non va sprecato ma impiegato con profitto per recuperare tutto ciò che non si era riusciti a terminare. Eventuali ristrutturazioni, anche piccole, messe in ordine dei progetti, organizzazione delle mailing list, ottimizzazione dei programmi informatici come il CRM (Customer Relationship Management), e così via.

 Muoversi bene sul web, con una buona campagna di promozione

Un altro consiglio importante per tutti gli hotel ed alberghi a Firenze, o in qualsiasi altra città turistica, che abbiano intenzione di ripartire brillantemente dopo lo stop da Covid, lockdown e zone rosse, è quello di pensare molto attentamente la strategia comunicativa su Internet. Farsi conoscere, promozionare i propri servizi anche attraverso portali oppure OTA (Online Travel Agencies, cioè agenzie di viaggio online che si occupano anche di prenotazioni) potrebbe essere un’idea più che sensata. Attenzione però a calibrare adeguatamente le scelte. Inutile iscriversi su troppi portali se si dispone soltanto di poche camere! Le scelte di posizionamento vanno dunque pensate anche secondo il proprio target di riferimento.

Non perdere mai di vista la comunicazione con i clienti

 I clienti non vanno mai lasciati o persi di vista. Se in passato, prima della chiusura, sono stati raccolti i dati dei clienti, in particolare indirizzi e-mail di chi ha soggiornato nella struttura o semplicemente di chi ha chiesto informazioni, allora quegli stessi indirizzi potrebbero essere utilizzati come destinatari di una newsletter periodica. In pratica, si tratterebbe di comunicare loro l’andamento dei progressi, rassicurarli e aggiornarli su tutte le novità della futura stagione di apertura. Successivamente si potrà ripensare a politiche di prezzi più mirati al target, e di cancellazioni più snelle e leggere. Questo significa che conviene rinunciare alle tariffe non rimborsabili, che farebbero scappare via ancora più clientela. La possibilità di disdire senza l’incubo di perdere soldi farà da traino a più prenotazioni. In più, per chi ha in sospeso un pagamento nella struttura senza aver potuto soggiornare a causa delle limitazioni da lockdown, si potrebbero proporre dei voucher spendibili entro certi limiti di tempo.