I nomi delle piante: ecco il loro significato

I nomi delle piante si contraddistinguono da sempre per la loro particolarità. Nomi che possono derivare dal latino, greco o personaggi storici, ma quali sono le loro origini? Scopriamo insieme alcuni dei nomi di pianta più diffusi e famosi. Un modo per comprendere meglio le loro funzioni e soprattutto la loro origine.

Quali sono, quindi, i nomi che andremo a scoprire insieme?
Ecco una lista dei più curiosi e particolari:

  • Alocasia polly: detta anche “orecchie d’elefante”. In questo caso, l’etimologia del nome va ricercata nella sua assonanza con Colocasia. Nel passato le venne attribuito questo nome proprio per una questione di suono e perché in tempi antichi era classificata come pianta Colocasia. Si tratta di una pianta sempreverde caratterizzata da gemme nella parte superiore e radici nella parte inferiore.
  • Dracaena marginata: ovvero il nome del “tronchetto della felicità” deriva dal greco drakaina che veniva utilizzato per identificare la femmina del drago. Il nome è stato attribuito da Carl von Linné nel 1786. La motivazione va ricercata nella sostanza rossa e resinosa (simile a quella di un drago) che si estrae dalla pianta. È possibile trovarla in zone tropicali e sub-tropicali, soprattutto in Africa.
  • Zamioculcas: “la pianta di Padre Pio” il cui nome deriva da una combinazione del genere Zamia e del genere Colocasia. Si tratta di una pianta che comprende caratteristiche di entrambi i generi, ecco quindi spiegata questo nome così particolare. Si tratta di una pianta d’appartamento molto diffusa e utilizzata. Ideale per essere inserita in un contesto moderno grazie alla sua estetica innovativa.
  • Calathea: la “pianta del pavone” è una bellissima pianta il cui nome deriva dal greco kalathos che significa canestro. Il nome è stato attribuito per la forma che assumono alcune piante di questo genere. È una pianta sempreverde, di origine tropicale che ama la luce. La sua particolarità sono sicuramente le foglie sfumate con toni del verde, giallo, bianco e argento.
  • Senecio Rowleyanus: detta anche la “pianta del rosario” è una sempreverde originaria dell’Africa sud occidentale. Il nome di questa pianta è deriva dal latino: senecio – senex, che significa vegliardo. Una descrizione dei capolini in frutto che assumono una colorazione bianca come i capelli di un anziano. Gli acheni (ovvero i suoi frutti maturi) si contraddistinguono per il loro ciuffo bianco.
  • Sansevieria: la “pianta del serpente” o detta anche “lingua di suocera” è una pianta ornamentale originaria dell’Africa e India. È caratterizzata da foglie molto lunghe e fiori estremamente profumati. Il suo nome deriva da Raimondo di Sangro, principe di San Severo. La Sansevieria è adatta come pianta antistress e antinquinante in quanto aiuta la purificazione dell’aria da sostanze tossiche
  • Chlorophytum: detta anche la “pianta del ragno” il cui nome deriva dal greco χλωρός chlorόs verde pallido e φυτόν phytόn pianta. Significa letteralmente pianta verdognola. Si tratta di un genere di circa 190 piante sempreverdi provenienti dalle regioni tropicali dell’Africa e Asia.
  • Beaucarna recurvata: Pianta mangiafumo Il suo nome “Mangiafumo” le è stato attribuito perché si pensava che avesse capacità di assorbire gas e fumo senza per questo avere conseguenze sulla salute della pianta. E che quindi fosse perfetta per purificare gli ambienti. La verità è che questo nome deriva dal fatto che le riesce a sopravvivere agli incendi.
  • Tillandsia: detta anche la “pianta dell’aria” dal nome del medico svedese Tillands. Si tratta di una pianta che viene coltivata nei giardini per i suoi fiori. Una delle caratteristiche principali è l’assenza di radici.
  • Chamaedorea: “palma della fortuna”, il nome deriva dal greco chamai che significa nano e dory che significa albero. Le è stato attribuito questo nome perché si contraddistingue per un numero elevato di alberi di taglia piccola.
  • Billbergia: detta la “lacrima d’angelo” prende il suo nome dal naturalista Billberg. Si tratta di un genere di pianta appartenente alla famiglia delle bromeliacee. Visivamente si tratta di erbe molto cespugliose caratterizzate da fiori in grappoli.
  • Euphorbia pulcherrima: ovvero la “stella di natale”, l’epiteto Pulcherrima significa “la più bella”. La pianta appartiene alla famiglia delle Euphorbiaceae ed è considerata di tipo ornamentale. È originaria del Messico e può raggiungere un’altezza di quattro metri.
  • Euphorbia milii Des Moul: detta la “Corona del Cristo”, il nome in senso generico deriva da Euphorbos ovvero il medico del re Juba della Mauritania. Si tratta di una tipologia di pianata semisucculenta dotata di un fusto carnoso.
  • Schlumbergera: la pianta conosciuta come il “cactus di Pasqua” produce molti fiori simili a ballerine. Si tratta di fiori penduli e dotati di petali appuntiti, è possibile trovarli in tanti colori differenti. Il nome di questa pianta venne scelto nel 1858 in onore di Frederic Schlumberger un botanico e uno tra i primi collezionisti di cactus.
  • Zigocactus truncatus: ovvero il “cactus di natale”. Il nome di questa pianta deriva dal greco “zygòs” (giogo) e da cactus per i suoi fusti uniti. Anche in questo caso parliamo di una pianta succulenta, originaria del Brasile e caratterizzata da fiori rossi estremamente vistosi.