Il rischio esplosione e la messa in sicurezza degli ambienti lavorativi con atmosfera potenzialmente esplosiva sono fattori che sono stati fortemente regolati nel corso degli ultimi anni. l’obiettivo principale è quello di assicurare la massima sicurezza possibile a chi lavora in ambienti apparentemente a rischio zero, ma potenzialmente molto pericolosi.
Si tratta non solo di ambienti in cui circolano liberamente non solo gas riconosciuti come pericolosi, ma anche polveri e nebbie, spesso più pericoloso proprio per la loro apparente innocuità. Le leggi che regolano questi aspetti rientrano nel Testo Unico sulla Sicurezza dei Lavoratori colto appunto a tutelare tutti i lavoratori di tutti gli ambiti professionali industriali e non.
Il datore di lavoro, diretto responsabile della sicurezza dei propri dipendenti, avrà l’onere di mettere in atto la prevenzione e la sicurezza ai massimi regimi possibili.
Egli dovrà non soltanto valutare attentamente i rischi, ma anche mettere in pratica tutte le precauzione necessarie a livello tecnico, installare impianti di sicurezza volti ad abbattere la pericolosità di alcune sostanze, come ad esempio i filtri da polvere inox di produzione Copor.
In tutti quei casi in cui l’eliminazione del rischio non è possibile egli sarà responsabile della formazione del personale e della sua organizzazione per la gestione ottimale di eventuali emergenze.
Queste valutazioni variano anche di molto a seconda del caso, a seconda dell’ambiente interessato, del tipo di attività.
Rischio esplosione: gli obblighi del datore di lavoro
Tutelare la sicurezza dei lavoratori è il diktat principale del datore di lavoro. Questo aspetto fa fronte ad obblighi di varia natura che riguardano sia la strumentazione utilizzata che la gestione del personale e la loro formazione all’autotutela.
Impianti e strumenti di lavoro
Se gli impianti producono elementi pericolosi come materiali di scarto, questi dovranno essere debitamente filtrati, ad esempio utilizzando filtri da polvere inox di produzione Copor, in modo da non disperdersi nell’aria determinandone la pericolosità. Se i materiali pericolosi sono invece materia prima, essi dovranno essere sapientemente maneggiati da lavoratori informati e formati sul rischio che intercorrono nel maneggiarli.
La manutenzione degli impianti è anch’essa molto importante. Il loro funzionamento deve essere impeccabile, così come la possibilità di controllarli e gestirli.
Nessun aspetto deve essere trascurato, e anche fattori apparentemente meno importanti devono essere curati nei minimi dettagli. Ne sono un esempio tutti quegli elementi non strettamente collegati al funzionamento delle macchine ma pure utilizzati dai lavoratori nello svolgimento dell’attività. Gli indumenti di lavoro devono essere ad esempio compatibili con il tipo di attività svolta. Il tipo di materiale in cui sono realizzati non deve reagire in nessun modo con i materiali utilizzati.
Formazione dei lavoratori
La formazione dei lavoratori è fondamentale. Tra le altre responsabilità del datore di lavoro infatti c’è anche quella di organizzare corsi di formazione e attività di addestramento. Il lavoratore addestrato eviterà azioni potenzialmente pericolose, e sarà in grado di gestirsi e di gestire situazioni di immediato pericolo, tutelando se stesso, i suoi colleghi e l’attività tutta. Da questo punto di vista quindi, la formazione del dipendente può rivelarsi un investimento fruttuoso sul lungo termine.
La formazione del lavoratore riguarda non solo la prevenzione ma anche la gestione di situazioni di emergenza: come comportarsi in caso di esplosione, come evacuare dall’edificio interessato in casi di pericolo, come gestire gli spostamenti unitamente ai propri colleghi.