La parcella di un avvocato: che cosa c’è da sapere

Ogni professionista, avvocati inclusi, si fa pagare per il lavoro svolto: in particolare nel caso di un avvocato abbiamo a che fare con una parcella, che indica quali sono tutte le voci di spesa del mestiere per un avvocato e che cosa andremo a spendere per i suoi servizi. La parcella di un avvocato è anche un utile preventivo che serve per sapere per tempo che cosa si dovrà spendere e quali tipi di servizi sono inclusi (e quali no). Quando si tratta di leggere la parcella di un avvocato è sempre bene conoscere le varie voci in modo da sapere come orientarsi fra le tariffe.

Sul punto è bene sapere che la legge Bersani 248/2006 ha modificato il sistema di applicazione delle tariffe anche per il mondo degli uomini di legge, di conseguenza non ci sono più i minimi tariffari. È integralmente rimessa quindi all’accordo fra un avvocato ed il suo cliente la determinazione delle tariffe che costituiscono la base per l’onorario dell’avvocato, quindi i prezzi indicati nelle parcelle possono essere anche molto diversi fra di loro.

Oggi quindi per definire le tariffe finali di un avvocato è necessario che il professionista ed il cliente si accordino fra di loro, ma ciò nonostante rimane davvero fondamentale per un cliente capire da che cosa è composta la parcella di un avvocato e come si capisce.

Venute meno le norme che regolavano i minimi tariffari, oggi la parcella di un avvocato è il risultato di un accordo fra il cliente e l’avvocato, quindi il contratto d’opera professionale è di fondamentale importanza. Il compenso che è pattuito va sempre stabilito in forma scritta e al momento in cui viene conferito l’incarico professionale ad un avvocato, perché vi sia massima chiarezza: vediamo come leggere il preventivo di un avvocato.

Parcella di consulenza ed assistenza

Una prima differenza da tenere in considerazione nella valutazione della parcella di un avvocato è la distinzione che esiste fra assistenza e consulenza. La consulenza consiste in quell’attività che viene prestata da un avvocato in singoli episodi, offrendo al cliente la propria competenza professionale per orientarlo fra possibili scelte su un caso specifico. Diversa, invece, l’ipotesi dell’assistenza legale che è continuativa e prolungata nel corso del tempo.

Leggere la parcella: cosa sapere

Per orientarsi al meglio nella lettura della parcella di un avvocato bisogna conoscere le singole voci.

  • compensi. La voce compensi raggruppa al suo interno cosa rimane effettivamente di guadagno ad un avvocato, al netto di quanto viene invece corrisposto in tasse oppure in dipendenti, spese per lo studio e la cassa di previdenza professionale. Il compenso quindi indica le prestazioni pure pagate ad un avvocato, e in genere c’è anche una breve indicazione di che tipo di prestazioni sono state effettuate (impugnazioni, mediazioni, ecc.).
  • rimborso forfettario delle spese. Un avvocato può affrontare diverse spese durante un processo e per la consulenza o assistenza di un cliente, spese ad esempio di viaggio, di pernottamento, e tutte quelle che sono state anticipate nell’interesse del cliente e che vanno liquidate ovviamente da quest’ultimo, separatamente indicate all’interno della parcella.
  • Anticipazioni. Nella parcella di un avvocato è possibile trovare anche questa voce, che va ad indicare le spese che l’avvocato ha sostenuto in nome e per conto del cliente, e che vanno documentate debitamente. In generale sono le spese per il pagamento del contributo unificato, diritti di cancelleria, copie autenticate e via dicendo.
  • Altre spese. Una parcella di avvocato può anche contenere altre spese differenti da quelle già elencate, è comunque buona norma che la parcella dell’ avvocato sia parlante e chiara.