L’arbitrato della Salute per le cause contro i medici

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una grande proliferazione di cause legali che affondano la loro ragione d’essere nella malasanità, vera o presunta. Questo ha comportato lo scaturire di un fenomeno di enorme portata, quello delle cause contro ospedali e strutture sanitarie da parte di pazienti scontenti del trattamento ricevuto.

Parliamo delle cause adite contro i medici in Italia: secondo le ultime stime, sarebbero almeno 300mila le cause attualmente pendenti contro il personale sanitario, una situazione che non solo appesantisce e non poco la macchina della giustizia, ma che rischia di compromettere la serenità del lavoro dei professionisti sanitari ed anche il rapporto medico paziente.

Tanto che, allo scopo di far fronte al problema del grandissimo numero di cause in ambito medico, l’ultima idea è quella di creare una procedura ad hoc per mezzo di un arbitro che si dovrebbe occupare di gestire su base volontaria le procedure ed i ricorsi contro il personale sanitario: si tratta dell’Arbitrato della Salute, un organo che si occuperà specificamente di risolvere il contenzioso fra paziente e medico e paziente e strutture sanitarie. L’Arbitrato della Salute per ora è solamente una proposta, ma data l’entità del fenomeno potrebbe ben presto diventare realtà per mezzo della legge.

Si tratterebbe di un organo al quale saranno devolute tutte le istanze che riguardano la malasanità e l’attività sanitaria in genere, le cause contro i medici e contro le strutture sanitarie ed ospedaliere, qualsiasi sia l’entità del risarcimento richiesto. L’organismo in questione, proprio come arbitro, sarebbe super partes, quindi imparziale, e servirebbe per snellire il grande numero di cause contro i medici per malasanità.

Infatti l’arbitrato è un metodo di risoluzione alternativo delle controversie che consente di superare il problema delle cause contro i medici di strutture pubbliche e/o private. Le decisioni dell’arbitro della salute, però, non saranno vincolanti a meno che entrambe le parti non accettino congiuntamente la decisione, senza ricorrere ad un giudice.

Infatti se una delle parti o entrambe non siano soddisfatte della decisione, potranno decidere di rivolgersi ad un tribunale per affrontare la causa ‘classica’, ovviamente prima rivolgendosi ad uno studio legale esperto in risarcimento danni alla salute. Se invece le due parti accetteranno la decisione dell’arbitro, essa sarà considerata vincolante come anche l’entità del possibile risarcimento che verrà deciso dallo stesso.

Come funzionerebbe l’arbitro della salute?

L’arbitro della salute funzionerebbe come un organismo super partes al quale fare riferimento per ogni causa relativa al mondo della malasanità. Vi ci si potrebbe rivolgere sia in caso di controversia che riguardi una struttura medica pubblica che privata, ed in caso di scelta di ricorrere in giudizio, non sarà possibile usare l’eventuale documentazione raccolta durante la procedura arbitrale. Per rendere realtà questo organismo sarebbe anche necessario inserire una clausola compromissoria ad hoc all’interno dei documenti che sono inerenti alla procedura sanitaria attivata.

L’assistenza dell’avvocato sarebbe caldeggiata anche all’interno della procedura arbitrale, stante il tecnicismo della materia ed anche la necessità di interpellare periti ed esperti per poter interpretare tutti i dati che sono inerenti allo stato di salute.

Se questo organismo dovesse mai essere attivato, bisognerà chiarire anche la sua composizione e la sua distribuzione a livello nazionale per fare fronte all’ondata di probabili ricorsi che lo travolgeranno, per evitare il processo per ogni singola causa. Ovviamente, per quanto riguarda la sua composizione, l’arbitrato sarà diretto da esperti in materie sanitarie e giuridiche in grado quindi di valutare nel merito ed in maniera imparziale ed indipendente una materia così complessa e così tecnica.

Quel che è certo è che questo istituto potrebbe risollevare i tribunali dal caos causato dall’enorme mole di ricorsi.