Nella nostra società i rifiuti costituiscono un’enorme riserva di risorse che se gestiti in maniera opportuna possono garantire un approvvigionamento sostenibile negli anni per quanto riguarda i materiali e l’energia.
Gli obbiettivi stabiliti entro il 2050 riguardante l’arte del riciclo prevedono un aumento del 15% per quanto riguarda i rifiuti industriali, il 34% dei rifiuti urbani e un grandissimo aumento quasi del 100% per il riciclo dei rifiuti elettronici.
Rimanendo sempre in tema di obbiettivi da raggiungere anche la frazione organica potrebbe essere interamente recuperata, riuscendone a ricavarne dell’energia e la produzione di compost.
Il riciclo dei rifiuti è da sempre uno dei settori più importanti in termini di potenzialità di sviluppo di occupazione, infatti questo settore crea 10 volte in più posti di lavoro rispetto ad un qualsiasi altro settore.
Dato l’argomento delicato e complesso abbiamo chiesto gentilmente una mano ad una azienda molto particolare, stiamo parlando di Astraecologia, un colosso nel settore del recupero e smaltimento dei rifiuti a Ravenna che con tanta pazienza ci ha spiegato come è cambiata la definizione di questi due passaggi importanti e ci ha raccontato un po’ dello smaltimento dei rifiuti, questo perché al giorno d’oggi è importante avere nozioni base anche sul nostro ambiente.
Il cambiamento dei decreti legislativi per quanto riguarda il recupero e smaltimento dei rifiuti
Entrambi gli argomenti di cui andremo a parlare oggi, la pratica del recupero e smaltimento dei rifiuti, nel corso degli anni hanno portato delle grandi modifiche per effetto del Decreto Legislativo 205/10 ,che in modo chiaro e coinciso spiega e chiarisce che con questa nuova definizione di rifiuti ci saranno cambiamenti.
Con questa nuova normativa, con la parola e pratica smaltimento si intende una o più operazioni che sono diverse dal recupero, ma che hanno come conseguenza il recupero di energia o di sostante.
Le nozioni che riguardando al recupero sono state quelle che hanno avuto maggior evoluzione nel percorso.
Il confronto tra le differenze formule che riguardano la nozione, fa notare che durante il tempo lo svolgimento della pratica del recupero sia stata notevolmente preferita rispetto alla pratica dello smaltimento.
Che cosa è cambiato? Oggi grazie a questa nuova normativa anche la pratica dello smaltimento può essere privilegiata per portare ad un risultato finale ottimale, riuscendo a controllare e a migliorare anche la funzione dell’operatore che opera la pratica.
La pratica dello smaltimento dei rifiuti e le condizioni di sicurezza
Lo smaltimento dei rifiuti deve essere svolto in condizioni di totale sicurezza, costituendo la fase restante per quanto riguarda la gestione dei rifiuti.
Il controllo da parte di un’autorità concede la disponibilità dello sviluppo di tecniche che ne consentono l’applicazione all’interno di un ambito pertinente della divisione industriale.
Pr questo processo è necessario tenere in considerazione tutti gli eventuali vantaggi e costi che il caso richiede, questo deve avvenire in modo indipendentemente dalle applicazioni o le riduzioni nel resto degli ambiti
I rifiuti che inizieranno questo percorso dovranno essere ridotti sia per quanto riguarda la massa che il volume, riuscendo a prevenire e potenziare tutte le attività per promuovere il riutilizzo sia di recupero e riciclaggio, cercando dove possibile di dare la priorità ai rifiuti che non è possibile recuperare.
È vietato smaltire i rifiuti urbani non pericolosi in luoghi diversi da dove sono gli stessi prodotti, a meno che non ci siano eventuali accordi che permettano il loro spostamento e il suo successivo smaltimento in un luogo diverso.
Lo smaltimento dei rifiuti e il recupero dei rifiuti che non sono differenziati vengono attuati con il ricorso ad una rete integrata e adeguata agli impianti, tenendo in considerazione le migliori tecniche disponibili.