Iniziamo con il dire che in condizioni normali nelle feci non vi è traccia di sangue, in alcuni casi invece può succedere di notare del sangue nelle feci o, ancora, che esso sia presente e non visibile. In queste situazioni solo attraverso l’esame del sangue occulto lo si può rilevare. Molto spesso la causa sono dei polipi benigni, i quali fanno la loro comparsa soprattutto dopo i 50 anni di età. L’esame del sangue occulto nelle feci è fondamentale per intervenire prima che i polipi si trasformino in un tumore al colon-retto. Ci sono vari modi per eseguirlo, tuttavia ciò che è importare è di raccogliere almeno 3 campioni diversi a distanza di un po’ di giorni l’uno dall’altro in quanto il sanguinamento dovuto da polipi e tumori non è continuo, bensì intermittente.
Se l’esito dell’esame è positivo occorre eseguire degli approfondimenti per stabilire con certezza qual è la causa del sangue nelle feci. A tal proposito segnaliamo che altri problemi potrebbero essere emorroidi, ulcere, ragadi o malattie infiammatorie croniche intestinali. Inoltre, specifichiamo che un grande vantaggio di tale esame è che non è per niente invasivo né richiede un certo tipo di preparazione, cosa che succede invece con la colonscopia.
Per contro, ci sono dei lati negativi, vale a dire che non sempre si tratta di un esame attendibile, può infatti dare falsi negativi o falsi positivi come risultati, ma soprattutto, superata una soglia di età, andrebbe ripetuto almeno una volta all’anno. Da tenere di conto quindi che in caso di falsi positivi si genera stress e preoccupazioni invano, così come espone ad altri esami più invasivi, come la già citata colonscopia per esempio.
Quando si verifica un falso positivo
Ci sono dei casi di falsi positivi conosciuti, racchiusi nell’elenco sottostante:
– campioni contaminati da sangue mestruale o urine contenenti sangue;
– assunzione di integratori di vitamina C
– sanguinamento gastrico causato da alcuni antinfiammatori di tipo non steroidi
– gengivite o gengive sanguinanti post visita odontoiatrica.
Quando fare l’esame del sangue occulto nelle feci
Si tratta di un esame di routine per la diagnosi preventiva, nonché precoce, del tumore al colon. Specifichiamo che si tratto di uno screening, uno strumento cioè che consente di ipotizzare un eventuale tumore, ma che non dà come risultato una diagnosi. In Italia esso è consigliato a chi appartiene alla fascia di età che va dai 50 ai 69 anni, con cadenza biennale. Resta salvo il fatto che anche il proprio medico curante può prescrivere tale esame qualora lo ritenga necessario. Spesso viene richiesto quando il paziente presenta il sintomo di anemia, spossatezza continua, bassi livelli di emoglobina ed, ancora, feci insolitamente scure.
Come anticipato, ci sono vari modi per eseguire questo esame e con i metodi immunochimici non serve alcuna preparazione, ma con alcune tecnologie meno avanzate si dovrebbe far attenzione alla consumazione di carne rossa, oltre che funghi, broccoli, mele ed arance, all’assunzione di vitamina C e di antinfiammatori in quanto possono alterare il risultato.
Screening del tumore del colon-retto
Per valutare la presenza di polipi rettali solitamente si passa all’esplorazione digitale del retto, che può essere fatta prima, dopo oppure quasi in concomitanza con l’esame del sangue occulto nelle feci. I metodi per tale esplorazione sono principalmente 3: rettosigmoidoscopia, colonscopia e colonscopia virtuale. Di queste, le meno invasive sono la prima e la terza.