Servizio di portierato, l’importanza del portiere in un condominio

Sorvegliare il proprio palazzo, controllare chiunque vi acceda e, in un certo senso, vegliare sui condomini che lo abitano.

Questa semplice frase descrive con parole chiare e semplici l’operato portato avanti ogni giorno da un portiere di un condominio.

Il servizio di portierato viene designato in sede di costruzione del condominio stesso; il portiere, è a tutti gli effetti, un dipendente del condominio che viene assunto tramite un contratto di lavoro subordinato regolato attraverso norme precise contenute nel contratto nazionale del lavoro di categoria.

Nell’articolo di oggi ci occuperemo di capire quali sono i compiti del portiere di condominio, a chi spetta la sua nomina e come dovrebbe essere una sua “giornata tipo”.

Tutto quello che c’è da sapere sulla figura del portiere di condominio

Tutte le mansioni svolte da un portiere di condominio mirano a raggiungere e mantenere una condizione di massima sicurezza all’interno del palazzo.

Scegliere con cura la porta blindata del proprio appartamento spesso non basta e non esiste deterrente migliore del portiere per scoraggiare i tentativi di accesso non autorizzato da parte di personaggi loschi e minacciosi.

Per approfondire ulteriormente il tema sicurezza (che nel corso del nostro articolo non tratteremo) ti consiglio di leggere questo articolo: troverai consigli utili su come migliorare in modo efficace la sicurezza della tua casa.

Torniamo a noi e andiamo per ordine: chi si occupa della nomina del portiere in un condominio?

 Anche in questa circostanza la figura protagonista è l’amministratore condominiale, rappresentate di tutti i condomini: a lui spetta questo compito dopo aver ottenuto la maggioranza in sede di assemblea.

 È bene ricordare che per l’elezione di questa figura non è necessario che partecipino tutti i condomini all’assemblea: è sufficiente la maggioranza di coloro che partecipano in quel momento alla riunione che deve essere pari a 1/3 dei millesimi.

 Ti consiglio di leggere questo articolo per conoscere meglio cosa sono le tabelle millesimali.

Il passo successivo è la firma del contratto dove vengono indicate:

  1. Mansioni da svolgere
  2. Orari di lavoro
  3. Data di assunzione e durata del periodo di prova
  4. Tipologia di qualifica
  5. Giorni lavorativi e giorni di ferie
  6. Stipendio mensile
  7. Alloggio gratuito (quando previsto)

Le competenze ed i compiti di un portiere condominiale

Chiariamo subito una cosa: per lavorare come portiere in palazzo non esistono corsi di laurea specifici, è sufficiente un diploma di scuola superiore.

Ci sono però delle capacità e competenze che questa figura deve avere per esempio una spiccata capacità di ascolto, competenze organizzative, capacità di risolvere i problemi e una conoscenza minima delle tematiche e delle normative sulla sicurezza.

Inoltre, deve essere cortese, gentile, disponibile, discreto e paziente, affidabile e con elevate capacità relazionali.

Tra le principali attività portate a termine ogni giorno da un portiere condominiale abbiamo:

  • Rispetto delle regole di condominio
  • Servizio di portierato e controllo accessi
  • Apertura e chiusura secondo gli orari stabiliti
  • Distribuzione della corrispondenza ai condomini
  • Vigilanza e guardiania (anche attraverso l’utilizzo di telecamere di sorveglianza).

Le attività inserite in questo elenco vengono svolte da tutti coloro che ricoprono questo ruolo; tuttavia, ci sono compiti e mansioni aggiuntive che devono essere specificate da contratto per rientrare nella lista dei “doveri” di un portiere condominiale.

Per farti capire meglio: pulizia e manutenzione dell’ascensore (nel caso in cui lo stesso abiti nel palazzo), raccolta e confezionamento dei rifiuti, ritiro della corrispondenza in presenza di una delega da parte del condomino, gestione e manutenzione delle aree verdi comuni oppure la responsabilità di depositare le quote condominiali nella cassaforte.

Quali sono gli orari di lavoro e lo stipendio medio di un portiere di condominio

Solitamente un portiere condominiale inizia la sua giornata di lavoro alle sette: da questo momento fino alle otto di sera è a lavoro.

Mediamente sono 48 le ore lavorative settimanali, in particolare se lo stesso abita nello stabile: diversamente si parla di 42 complessive.

Sono previste inoltre forme contrattuali part time che permettono al portiere di lavorare complessivamente 30 ore a settimana.

 Sono previste inoltre alcune ore di reperibilità nel caso in cui ci fossero da gestire urgenze ed imprevisti: solitamente un massimo di dodici ore.

Anche per il portiere condominiale ci sono ferie, permessi, festività, congedi matrimoniali ed eventualmente maternità.

Per quanto riguarda il fattore stipendio, in media un portiere guadagna fino ai 1100 euro (è sempre compreso l’alloggio gratis per lui e la sua famiglia) spese per le utenze a parte.

Ovviamente il livello di retribuzione varia in funzione delle mansioni ordinarie e straordinarie che vengono svolte che, come precedentemente sottolineato, devono essere elencate nel contratto di assunzione.

Chi può licenziare il portiere condominiale

Infine, l’ultima domanda: chi e in che modo può procedere al licenziamento del portiere condominiale?

 Il portiere viene licenziato quando viene soppresso il servizio di portierato e guardiania rispettando il tempo di preavviso stabilito dal contratto.

Il licenziamento può avvenire anche per motivi diversi dalla sospensione del servizio di portierato, per esempio quando ci sono comportamenti scorretti, negligenti e gravi mancanze durante le ore di lavoro.

È bene in queste circostanze prendere come riferimento normativo l’articolo 2 della Legge 108/90 la quale stabilisce che:

  • Solo con la maggioranza in assemblea l’amministratore può procedere al licenziamento;
  • Entro 15 giorni il diretto interessato può indagare sui motivi legati a questa decisione e “rispondere”;
  • I condomini hanno 7 giorni di tempo per controbattere.

Entro 45 giorni il portiere deve lasciare il posto di lavoro: questo periodo viene prolungato fino a tre mesi nel caso in cui lo stesso abbia casa nel condominio stesso.