Uffici e locali commerciali: come sanificare gli ambienti

La pandemia ha messo a dura prova intere comunità non soltanto dal punto di vista della salute, ma anche in termini sociali ed economici. Molte persone si sono ritrovate senza lavoro o a doverlo ridurre in maniera consistente, altri hanno avuto la fortuna di svolgere un mestiere che poteva essere portato avanti da remoto.

Il lavoro agile è stato infatti una risorsa importantissima che alcune aziende stavano sperimentando già prima del Covid-19, e che la crisi pandemica ha portato a piena maturazione. Lo smartworking è diventato la realtà quotidiana di quasi il 58% delle aziende, si è rivelato uno strumento capace di far alleggerire i mezzi di trasporto pubblici e ha evitato il sovraffollamento degli uffici.

Nonostante alcune aziende stiano al momento mantenendo alcuni turni di lavoro telematico, si è ormai tornati quasi del tutto alla normalità. Tutto ciò è ovviamente consentito a patto che siano rispettate tutte le norme con cui siamo oramai abituati a convivere.

Mascherine, distanziamento sociale e igienizzazione delle mani ci accompagnano quotidianamente, e uffici e negozi sono fra i luoghi in cui la cautela deve essere maggiore al fine di tutelare la salute di tutti.

Per queste ragioni i datori di lavoro e proprietari di negozi devono preoccuparsi di aprire le porte di locali in cui siano rispettate le norme di sicurezza, fra cui l’importante misurazione della temperatura corporea all’entrata di uffici e negozi e l’igienizzazione degli ambienti.

Per l’alto numero di persone che giornalmente li frequentano, negozi e uffici sono infatti, se non appositamente sanificati, sono luoghi in cui si possono concentrare agenti infettivi.

Le direttive ministeriali

Le istituzioni si sono costantemente prodigate nel produrre spot, volantini digitali e tutto ciò che potesse nella maniera più semplice fornire indicazioni sulla pulizia e l’igienizzazione di luoghi chiusi, qui tutte le informazioni pubblicate dal sito del Ministero della Salute.

Sono state poi emesse importanti circolari in cui venivano esposte le vere e proprie norme per il contenimento del Covid-19 nei luoghi di lavoro. È il caso del Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, sottoscritto il 14 marzo 2020 da vari ministri e aggiornato poi nel mese di aprile 2021, che prevede quanto segue:

  • L’azienda assicura la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago, in coerenza con la circolare del Ministero della salute n. 17644 del 22 maggio 2020.
  • Nel caso di presenza di una persona con COVID-19 all’interno dei locali aziendali, si procede alla pulizia e sanificazione dei suddetti, secondo le disposizioni della circolare del Ministero della salute n. 5443 del 22 febbraio 2020, nonché alla loro ventilazione
  • Occorre garantire la pulizia, a fine turno, e la sanificazione periodica di tastiere, schermi touch e mouse con adeguati detergenti, sia negli uffici che nei reparti produttivi, anche con riferimento alle attrezzature di lavoro di uso promiscuo.
  • L’azienda, in ottemperanza alle indicazioni del Ministero della salute, può organizzare, secondo le modalità ritenute più opportune, interventi particolari/periodici di pulizia anche ricorrendo agli ammortizzatori sociali.
  • Nelle aree geografiche a maggiore endemia o nelle aziende in cui si sono registrati casi sospetti di COVID-19, in aggiunta alle normali attività di pulizia, è necessario prevedere, alla riapertura, una sanificazione straordinaria degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni, ai sensi della citata circolare del Ministero della salute 5443 del 22 febbraio 2020”.

 

Nel protocollo si fa riferimento, oltre che agli ammortizzatori sociali e allo smartworking, anche al mantenimento della salubrità dei luoghi di lavoro, in primis attraverso la sanificazione degli ambienti.

Le aziende devono assicurare una pulizia giornaliera e una sanificazione periodica dei locali, per poi procedere con sanificazioni straordinarie in caso di positivi o sospetti di contagio. La sanificazione deve rispettare le indicazioni riportate dalla circolare numero 5443 del 22 febbraio 2020.

Come deve essere effettuata la sanificazione

Per la sanificazione di uffici e locali commerciali le direttive ministeriali raccomandano l’impiego di alcool etilico abbinato al perossido di idrogeno. Quest’ultimo è un potentissimo disinfettante naturale al 100% che, secondo diverse ricerche scientifiche, è davvero efficace nella rimozione di virus e batteri anche con un solo trattamento.

È essenziale ricordare quanto sia importante che tutte le superfici vengano sanificate, con particolare attenzione a quelle di uso comune, come maniglie, servizi igienici, banconi e scaffali.

Il contagio può inoltre propagarsi dai condotti di areazione di uffici e negozi. Se non viene eseguita una regolare sanificazione dei condotti, all’interno di questi possono concentrarsi pericolosi agenti patogeni.

Perché scegliere un’impresa specializzata

La soluzione migliore per un’operazione così delicata è scegliere una ditta professionale e certificata che svolga la sanificazione ambientale seguendo la normativa vigente.

Come ad esempio la ditta GSC Servizi, che utilizza strumenti e macchinari all’avanguardia per realizzare gli interventi di sanificazione, in grado di eliminare batteri, virus e germi.

Offre inoltre un servizio che prevede l’utilizzo del Sanique S-3, un atomizzatore e nebulizzatore ad alcool all’80% e perossido di idrogeno.

La sanificazione permette di pulire a fondo tutte le superfici dal mobilio, compresi i muri, fino ai pavimenti, perché l’azione del calore combinata con il potere distruttivo dell’alcool garantisce un servizio di sanificazione professionale e senza rischi. Inoltre in base alle disposizioni ministeriali, una volta eseguito il trattamento, la ditta di pulizie specializzata può rilasciare il certificato che testimonia l’avvenuto servizio di sanificazione.