I tatuaggi hanno origini antiche con tradizioni e scopi diversi, dal credo religioso, alla decorazione, fino all’abbellimento.
Sono praticati da sempre e negli ultimi anni più spesso si ricorre a questa procedura, anche da parte dei più giovani e per più aree del corpo.
Tribali, floreali, figurativi, a colori o monocromatici, decorano il corpo in molte parti e per alcuni, non vengono risparmiate zone esposte come viso, collo o mani.
Come si pratica un tatuaggio
Per realizzare un tatuaggio, normalmente viene impresso sulla pelle un disegno ideale per avere una traccia da seguire. In seguito vengono praticate delle micro lesioni della cute con un ago in movimento e si deposita del colore o del pigmento che va nella pelle.
Durante la riparazione e cicatrizzazione, la pelle tratterrà per sempre il pigmento e quindi il disegno realizzato.
Raramente si eseguono tatuaggi a mano libera senza aver creato una traccia, ma è possibile.
I tatuatori, sono dei veri e propri artisti e sono in grado di creare delle vere e proprie opere d’arte che seguono anch’esse le mode del momento, ecco dove puoi approfondire le tendenze Tattoo 2019.
Trucco permanente o tatuaggio sul viso
Il trucco permanente è una tecnica di tatuaggio che consente di realizzare degli interventi correttivi sul viso, in particolare per aree come le labbra, le sopracciglia o i bordi degli occhi in prossimità delle ciglia.
Dal punto di vista esecutivo è un pochino meno invasivo rispetto ad un tatuaggio tradizionale, ma lo è a tutti gli effetti. Sarà solo meno duraturo perchè la parte di cute interessata è meno profonda.
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Dove si pratica un tatuaggio
Numerose sono le attività dedicate e specializzate per l’esecuzione di tatuaggi e bisognerebbe rivolgersi proprio a queste per la loro garanzia e sicurezza sanitaria.
È fondamentale che gli ambienti in cui vengono eseguiti i tatuaggi, siano rispettosi delle regole igieniche più attente e che gli operatori siano adeguatamente formati.
Gli aghi utilizzati fissati agli strumenti, devono essere puliti, sterili, rigorosamente monouso e sostituiti tra un cliente e l’altro.
Anche i contenitori dei pigmenti da cui si attingono i colori devono essere monouso.
È necessario che vengano indossati guanti per l’esecuzione e vengano impiegate strumentazione che garantiscono un’adeguata igiene.
Quanto può durare un tatuaggio
La cura e l’attenzione nella scelta del disegno, della zona in cui realizzarlo e le motivazioni che portano ad avere un tatuaggio, sono accompagnate dal desiderio che possa durare per sempre.
Se eseguito con una tecnica adeguata, il tatuaggio si può considerare indelebile.
Dopo molti anni dall’esecuzione, potrebbe perdere un
pochino la vivacità del tratto e dei colori, ma non si cancellerà mai del tutto.
Se si desidera eliminare un tatuaggio, bisogna ricorrere a tecniche di laser in grado di focalizzarsi sui singoli colori ed eliminare il pigmento presente nella pelle.
Le recenti tecniche consentono di ottenere un buon risultato di eliminazione che prevedono comunque l’impiego di un’apparecchiatura e di diverse sedute per completare la cancellazione.
Tatuaggi in gravidanza: sono possibili?
È possibile sottoporsi alla pratica di tatuaggio durante la gravidanza?
Durante la gravidanza, sarebbe meglio non ricorrere all’esecuzione di un tatuaggio, o alla correzione di uno esistente per alcuni semplici motivi:
-No perché l’esecuzione di un tatuaggio prevede la creazione di micro ferite cutanee e quindi il rischio di eventuali irritazioni, infiammazioni o infezioni. In gravidanza è meglio non andare incontro a situazioni di questo tipo.
-No perché I pigmenti e i colori che vengono depositati nella pelle possono contenere sostanze potenzialmente responsabili di reazioni cutanee o allergie e quindi meglio evitare
-No perché la donna in gravidanza per natura è più vulnerabile e in un periodo così delicato è bene preservarla da ogni rischio o pericolo.
Quando fare un tatuaggio
La scelta di praticare un tatuaggio per le ragioni di cui abbiamo parlato, dovrebbe riguardare un periodo diverso dalla gravidanza. Se si è incinta la decisione sarebbe da rimandare a dopo il periodo della maternità, per non incorrere in inutili rischi per la pelle e per il benessere di mamma e bambino.