Che cos’è il cheratocono?

Il cheratocono è una malattia degenerativa che colpisce la cornea.

Una cornea sana è perfettamente sferica e permette di mettere a fuoco le immagini correttamente al centro della retina.

La cornea affetta da cheratocono perde rigidità e tende ad assottigliarsi prendendo la forma di un cono.

Questo “cono” con il progredire della malattia tende ad accentuarsi aggravandone i sintomi. Solitamente sono colpiti entrambi gli occhi anche se non necessariamente con la stessa intensità.

E’ una malattia che colpisce una persona su 500, prediligendo giovani adulti e adolescenti.

Cause del cheratocono

Le cause esatte di questa malattia non sono ancora conosciute. Al momento sembra che la causa genetica svolga un ruolo importante, dato che il 10-15% dei pazienti ha almeno un membro della famiglia affetto da questa patologia.
Il cheratocono è talvolta associato ad altre patologie oculari, come ad esempio la retinite pigmentosa, la retinopatia del prematuro e la cheratocongiuntivite allergica. Sembra infatti che pazienti allergici, prendendo l’abitudine di strofinarsi gli occhi con le mani, contribuiscano alla degenerazione del tessuto corneale.

Altre malattie sistemiche alle quali si associa spesso il cheratocono sono la sindrome di Down e la osteogenesi imperfetta.

Sintomi del cheratocono

Inizialmente i sintomi del cheratocono possono sembrare trascurabili visto che consistono spesso in una aumentata sensibilità verso le luci e i riflessi, una visione distorta e sfocata, talvolta irritazione oculare lieve. Questi sintomi tendono però a peggiorare con il passare del tempo e non sono migliorabili con l’uso di lenti correttive. I sintomi generalmente peggiorano nel corso di 10 anni per poi stabilizzarsi.

Diagnosi e trattamento del cheratocono

La diagnosi precoce è fondamentale per prevenire il peggioramento dei danni che può arrivare fino alla perdita della vista.
Per questo è fondamentale che già dai primi anni di vita i bambini vengano sottoposti a periodiche visite oculistiche di controllo.
Gli esami strumentali, in aggiunta alla visita oculistica, più utilizzati per la diagnosi sono:

  • La topografia corneale, che ci permette di avere una mappa della curvatura della cornea
  • La tomografia corneale che studia la curvatura, lo spessore e l’elevazione della cornea
  • La pachimetria misura lo spessore della cornea in ogni suo punto, così da individuare la zona in cui è più sottile.

La terapia più utilizzata per il trattamento del cheratocono è il cross-linking. Questa terapia, come spiega il dott. Severino che ha esperienza decennale nel suo utilizzo, ha lo scopo di rendere la cornea più robusta e rigida, rallentando la progressione della malattia. Attraverso il cross-linking la cornea viene rinforzata grazie all’azione della Vitamina B2 e a un raggio laser UV focalizzato sulla cornea.
Questa terapia è indicata nei primi stadi della malattia, e la cornea comunque deve presentare delle caratteristiche specifiche, come ad esempio opacità di un certo tipo, spessore adeguato… ecc che devono essere adeguatamente studiate dallo specialista.

Questo trattamento, oltre a rallentare o bloccare la progressione della malattia, ha come effetto la riduzione dell’astigmatismo e quindi un miglioramento del visus. La sua efficacia va dai 3 ai 10 anni e può essere ripetuta.