Il codice tributo 6781 corrisponde al credito per eccedenza nelle ritenute operate e si utilizza per indicare le ritenute da lavoro dipendente. Quando si compila il modello 770 semplificato, il suddetto codice, viene riportato sul Modello F24 sotto la voce “Eccedenza di versamenti di ritenute di lavoro dipendente, assimilati e assistenza fiscale scaturente dalla dichiarazione del sostituto d’imposta 770 semplificato”.
È bene prestare attenzione a compilare la dichiarazione nel modo corretto per evitare di essere richiamati dalla Agenzia delle Entrate.
Nel seguente articolo si parlerà:
- Modifiche portate dalla risoluzione numero 9 del 18 gennaio 2005
- Diversi casi di applicazione e recupero dell’eccedenza
- Esempio pratico
- Come compilare il Modello F24
Modifiche portate dalla risoluzione numero 9 del 18 gennaio 2005
Prima, questo tipo di eccedenza, rientrava nel codice tributo 1678, nel gennaio del 2005 è stato suddiviso in tre codici che corrispondono a ipotesi differenti, nello specifico:
- 6781 ritenute da lavoro dipendente
- 6782 ritenute da lavoro autonomo
- 6783 ritenute su redditi di capitale.
Questi codici devono essere utilizzati dopo la presentazione del Modello 770.
Diversi casi di applicazione e recupero dell’eccedenza
Se un datore di lavoro si rende conto di avere un credito in eccedenza a fine anno, nei confronti dello Stato, dopo avere effettuato il versamento delle ritenute sui redditi di lavoro dipendente – durante l’anno in riferimento – e non compensate nello stesso periodo, può recuperare questa somma lasciandolo come credito per le future tasse da pagare.
Se il versamento di ritenute risulta maggiore rispetto alla cifra reale che spetta da versare, il sostituto di imposta può togliere la cifra in eccedenza dai pagamenti che verranno effettuati in un secondo momento, purché sia sempre nello stesso periodo di imposta in cui è stato effettuato il pagamento in eccesso.
Se il recupero dell’eccedenza non si recupera nello stesso periodo di imposta, l’incaricato può riscattare le somme in diversi modi:
- Calcolando l’eccedenza in diminuzione dai versamenti relativi al periodo di imposta successivo
- Compensando l’eccedenza calcolando il versamento delle imposte e dei contributi secondo il Modello F24
- Richiedendo il rimborso nella dichiarazione dei sostituti di imposta compilando il Modello 770 semplificato
Se verrà applicato il terzo caso, il sostituto d’imposta compilando il Modello 770 semplificato e indicando il codice tributo 6781, che rappresenta una somma da recuperare, dovrà specificare se si procederà con la compensazione o con il rimborso.
Nel caso in cui non venga segnalato nulla si procederà automaticamente per “scomputo o compensazione”. Se il recupero viene effettuato in periodo di imposta successivi a quello in questione, il rimborso si eseguirà per “riporto o richiesta di rimborso”.
Esempio pratico
Immaginiamo un datore di lavoro che versa i contributi per i suoi dipendenti. Analizzando i registri contabili si rende conto che la somma versata è maggiore rispetto a quella che avrebbe dovuto pagare, così, può chiedere una compensazione.
Lo Stato quindi ha un debito nei confronti di quel capo azienda e deve restituire l’eccedenza che deve essere richiesta tramite compilazione del Modello F24.
Il sostituto di imposta può indicare il metodo in cui vuole restituiti questi soldi scegliendo tra la diminuzione dai versamenti relativi al periodo di imposta successivo, compensando l’eccedenza calcolando il versamento delle imposte e dei contributi secondo il Modello F24 oppure richiedendo il rimborso nella dichiarazione dei sostituti di imposta compilando il Modello 770 semplificato, come visto prima.
Come compilare il modello F24
Per compilare il Modello F24 occorre indicare il nostro codice 6781 per i relativi tributi. Poi si dovrà inserire l’anno di imposta relativa al periodo in cui si è creata l’eccedenza sotto la voce “anno di riferimento”. Infine sotto la dicitura “importi a credito compensati” si deve indicare l’importo corrispondente all’eccedenza.
Sul modello in questione vi sono altri campi che non devono essere compilati, questi sono gli “importi a debito versati”, “il codice ufficio” e “il codice atto”. “Totale A” e “Totale B” si riferiscono agli importi a debito, che non devono essere compilati se non vi sono, il “Saldo” corrisponde alla differenza tra i due “Totali”.
Nel caso in cui ci fossero ulteriori dubbi e perplessità è sempre bene rivolgersi a un professionista del settore o al vostro commercialista che saprà indirizzarvi nel modo corretto.