Il caffè al ginseng fa davvero bene?

Il ginseng è spesso tra le alternative al caffè più apprezzate, poiché riesce ad avere un effetto energizzante senza portare gli effetti collaterali della caffeina. Per questo motivo, è molto consumato soprattutto da persone che non sopportano bene il caffè tradizionale e che quindi si rivolgono a prodotti sostituitivi. In questo articolo scopriamo se il caffè al ginseng possa essere considerato una valida e sana alternativa.

Abbiamo parlato dell’argomento con King Cup, importatore italiano di bevande di origine orientale, tra cui appunto il caffè al ginseng. Il caffè al ginseng è una bevanda affascinante perché unisce la tradizione orientale del ginseng – che in Asia era spesso consumato in infusione nel tè – alla tradizione occidentale del caffè, creando qualcosa di nuovo dal gusto unico. Ma questa unione è davvero sana?

Approfondiamo.

Il ginseng: mille benefici e poche controindicazioni

Ginseng è il nome che prende una pianta perenne e la sua radice, native delle regioni montuose dell’Asia orientale. Il ginseng è noto da secoli alla medicina tradizionale cinese e, nel XX secolo, ha attirato l’attenzione di studiosi e nutrizionisti per le sue particolari proprietà toniche ed energizzanti. Studi recenti hanno infatti confermato che:

  • Il ginseng è in grado di stimolare il metabolismo catabolico, ovvero il processo che porta il corpo a consumare nutrienti per produrre energia. Ha dunque un effetto energizzante, anche se opera secondo un meccanismo opposto a quello della caffeina (che stimola il metabolismo anabolico), e dunque ne evita gli effetti collaterali.
  • Grazie a questo effetto, il ginseng aiuta le prestazioni sportive, focalizza la memoria e la concentrazione, tonifica il sistema immunitario e può persino aiutare a mantenere il tono dell’umore.
  • Sempre per merito della sua capacità di consumare nutrienti, il ginseng aiuta a ridurre il colesterolo nel sangue e a ridurre la concentrazione di grassi.
  • Il ginseng ha anche un effetto afrodisiaco: stimola il desiderio sessuale sia negli uomini che nelle donne, come dimostrato dall’università di Guelph.

A fronte di questi interessanti effetti benefici, il ginseng ha nei fatti poche controindicazioni: in primo luogo, occorre evitarne un consumo eccessivo che può provocare nausea, diarrea, mal di testa, vertigini e dolori mestruali. Un consumo eccessivo è però praticamente impossibile con l’assunzione di caffè al ginseng, che contiene percentuali ridotte di estratto di ginseng puro. Infine, il ginseng non deve essere consumato da alcune categorie di persone, tra cui le donne incinte e in allattamento, le persone affette da ipertensione, insonnia, tachicardia, tremori e palpitazioni, e chi è in regime di assunzione di farmaci antidepressivi, anticoagulanti e antinfiammatori, insulina e ipoglicemizzanti orali. In tutti questi casi, consultare il medico prima di considerare l’assunzione di ginseng.

Quindi il caffè al ginseng è salutare?

Come abbiamo visto, il ginseng di per sé può avere numerosi effetti benefici. Il problema si pone quando, all’interno del caffè al ginseng, è accompagnato da ingredienti poco salutari e molto zuccherati.

Un’eventualità che purtroppo si verifica in molte ricette odierne di caffè al ginseng, e da cui è opportuno prendere le difese. Consigliamo di leggere e di chiedere sempre quali sono gli ingredienti utilizzati nel caffè e privilegiare le ricette che utilizzano soltanto ingredienti sani di origine vegetale, attentamente controllati e selezionati. Consigliamo anche di controllare, se possibile, la qualità dell’estratto di ginseng utilizzato, che dovrebbe essere di Panax Ginseng, la specie più pregiata.

Una volta verificati questi aspetti, il caffè al ginseng può rivelarsi un autentico piacere e un’eccellente alternativa al caffè tradizionale.

Attenzione alla caffeina

In chiusura, sottolineiamo il fatto che la maggior parte dei caffè al ginseng, essendo unione della tradizione orientale del ginseng e di quella occidentale del caffè, contengono sempre una percentuale minima di caffeina. Quindi attenzione a chi è allergico in modo più o meno grave a questa sostanza.