Fra i materiali più richiesti, nei lavori di ristrutturazione o in quelli del Superbonus 110, la cui detrazione per quest’anno è calata notevolmente e i cui dettagli sono visibili su questo sito, c’è sicuramente il policloruro di vinile o più comunemente noto come PVC.
In particolare la flessibilità e le qualità tecnico-fisiche di questo composto chimico sono sfruttate nella costruzione degli infissi. Al pari di quelli costituiti da altri materiali, anche gli infissi in PVC devono seguire una normativa di riferimento.
Ecco esattamente cosa stabilisce e perché va tenuta in considerazione.
Le qualità eccelse degli infissi in PVC
Non c’è alcun dubbio che gli infissi in PVC abbiano delle proprietà eccezionali. Sul sito di Modoal Infissi a Roma è possibile approfondire meglio le peculiarità di questo tipo di finestre. In generale si può dire che la loro installazione garantisce appropriato isolamento sia termico e sia acustico.
In più il PVC offre ottima resistenza alle intemperie stagionali siano queste pioggia, vento potente, grandine o acquazzoni. E ancora non si possono non considerare la facilità di pulizia e l’ottima robustezza delle parti che costituiscono queste finestre.
Garantiscono quasi zero usura nel tempo e pochissima manutenzione. Come per altre tipologie di infissi, anche qui, possiamo avere quelle a battenti, vasistas, blindate e in tantissimi altri modelli, che in questo apposito approfondimento è possibile visionare. Anche gli infissi in policloruro di vinile devono sottostare a delle recenti normative, che riguardano le misure e le tipologie installate.
La normativa Uni EN 12608
Prima di tutto bisogna partire dalla classe climatica, in cui è inserita la nostra penisola. L’Italia è stata classificata come “Classe PVC” nella tipologia S.
Questo parametro tiene conto della radiazione solare e della temperatura media nel mese più caldo. Si parla di “Classe PVC” quando ci si riferisce alla durata delle caratteristiche meccaniche e fisiche nel tempo senza inglobare le qualità isolanti.
Gli infissi in PVC di color bianco o crema e con superfici lisce devono adeguarsi alla normativa europea Uni EN 12608, che fa parte di una serie di norme redatte proprio e unicamente per i test e l’installazione degli infissi. La Uni EN 12608 non è applicabile sulle superfici rivestite, lavorate a goffratura o coestruse.
Esattamente cosa raccomanda questa norma?
Essa divide i serramenti in PVC in altre due classi oltre a quella vista sopra. Abbiamo la classe A e quella B. Ciascuna è distinta per spessore perimetrale, per solidità e per resistenza alle erosioni climatiche.
Le misure standard per le finestre
Per quanto concerne la questione delle misure delle finestre, anche per quelle in PVC, valgono le indicazioni previste per quelle standard.
Se sono a due battenti, possono adeguarsi alle seguenti misure: 90 x 120, 110 x 150, 120 x 130/140/150/220, 140 x 228. Se sono a una sola anta possiamo avere le 60 x 120, le 70 x 120/140/220.
Poi ci sono da valutare i casi di edifici storici o le situazioni che prevedono le installazioni speciali quali i modelli ad arco, i tetti, le mansarde, nelle quali le valutazioni sono differenti.
Parametri da considerare nell’installare le finestre
Poi, infine, altre misure da considerare sempre sono la distanza dal pavimento che deve essere pari o maggiore di un metro e il rapporto 1/8 di superficie illuminante rispetto a quella opaca.
Un ultimo consiglio che si può dare, per concludere, è che in casi di finestre enormi è consigliabile preferire il meccanismo scorrevole a quello fisso, perché più agevole per la pulizia e perché garantisce più lucentezza e isolamento termico.