Perché in Inghilterra si prende il tè alle 17?

Un po’ di storia – Le curiosità da sapere sul tè delle 17 in Inghilterra

Qualunque persona che sia passata per l’Inghilterra o che abbia un minimo di conoscenza rispetto alla cultura britannica sa che in questo paese esiste una di quelle tradizioni che ha una storia secolare e che è imperniata nelle abitudini di ogni abitante. Una tradizione che si tramanda di generazione in generazione e che è destinata a rimanere per sempre tra gli usi e i costumi di tale nazione.

Stiamo parlando chiaramente del tè delle 17 che coloro che si trovano in Inghilterra sono soliti bere in compagnia di amici, dolci metà, colleghi e così via. Una consuetudine così tanto famosa e importante che ha portato con il passare degli anni all’apertura di locali, definiti tea rooms, appositamente adibiti a servire varie tipologie di tè a chiunque vi si rechi.

Pronti a scoprire tutte le curiosità sul tè delle 17 in Inghilterra e sulla storia che si cela dietro a questa tradizione? Allora partiamo.

Un po’ di storia

Per comprendere come il consumo del tè in una particolare ora del giorno si sia diffuso in Inghilterra dobbiamo risalire fino al 1600. Durante questo periodo, infatti, questa nazione era solita importare le foglie di tè direttamente dalla Cina dove, come in tutto il resto del mondo, esse erano utilizzate come un rimedio medicinale.

Ben presto, però, ci si rese conto che da tali foglie fosse possibile ricavare una bevanda che in un primo momento aveva sempre un obiettivo legato al miglioramento della salute, in maniera simile allo zenzero per tosse e raffreddore e gli integratori a base di vitamina C. Attraverso la bollitura, come negli anni passati accadeva per il gin, il tè assumeva il ruolo di un infuso dall’effetto purificante, capace di eliminare tutte le sostanze tossiche dall’organismo e far sentire meglio le persone che lo bevevano.

Successivamente, grazie al gusto piacevole che il tè possiede e agli altri alimenti che si possono accompagnare a esso, come biscotti e latte, questa bevanda iniziò a essere consumata anche a scopo ricreativo. Tuttavia, a causa degli elevati costi che aveva l’importazione dalla Cina del tè, tale infuso era appannaggio degli aristocratici che erano soliti consumare la bevanda all’interno delle immense e colorate stanze dei palazzi di corte.

La svolta, in termini di diffusione del tè anche presso la popolazione meno abbiente, si ebbe con la scoperta della presenza delle foglie di tè in India, al tempo colonia inglese. In questo modo, le spese per acquisire tali foglie diminuirono, anche se non di tanto, e anche coloro che appartenevano alla classe media cominciarono a permettersi di degustare questa bevanda nelle proprie abitazioni. Addirittura, le persone più povere, pur di assaggiare questa bevanda, riutilizzavano le foglie di tè precedentemente usate dagli aristocratici per eseguire ulteriori infusioni e bere il tanto agognato tè.

Entrando nel dettaglio di questa tradizione, vari studi hanno confermato che essa è collegata alla strana abitudine che avevano gli inglesi di consumare unicamente due pasti al giorno, cioè la colazione e la cena. Siamo attorno al 1800 e la 7° Duchessa di Bedford, Anna, amica intima dell’allora Regina Vittoria, ogni pomeriggio avverte un certo languorino nello stomaco e non riesce sempre ad aspettare la cena per mettere qualcosa sui denti. Dunque, chiede ai suoi sottoposti di portarle qualcosa da mangiare che però non le rovini la cena, ossia del tè accompagnato da alcuni dolcetti. Questa merenda comincia a essere particolarmente apprezzata dalla duchessa e da tutte le altre persone che lei invita per condividere questo momento insieme.

Ecco che questa consuetudine si espanse sempre di più, dapprima nelle classi più abbienti, dove le persone vi partecipano vestiti nella maniera più elegante possibile, e in seguito, intorno ai primi anni del 1900, anche tra le persone appartenenti ai ceti più bassi. Con il passare del tempo, i cibi da accompagnare al tè divennero sempre più numerosi, passando per torte e panini, per rendere questa esperienza culinaria sempre deliziosa dal punto di vista culinario.

Le curiosità da sapere sul tè delle 17 in Inghilterra

Sebbene si chiami il tè delle 17, l’orario in cui esso viene consumato generalmente dagli inglesi tra le 15 e 30 e le 17, proprio come un classico spuntino, lontano dal pranzo e della cena, funzionale a placare la fame che potrebbe sorgere tra questi due pasti principali della giornata.

Dal momento che, come abbiamo visto, il tè è un alimento che nel corso della storia ha assunto un ruolo da protagonista e che per diverso tempo è stato piuttosto pregiato, gli inglesi si rifiutano di preparare il tradizionale tè con l’infuso che si può trovare in bustine. Per questo popolo, l’unico verò tè è quello sfuso. Dunque, per preparare questa bevanda e gustarsela a pieno sarà necessario procurarsi le relative foglie. A questo punto, occorrerà scaldare l’acqua in un bollitore e appoggiare le foglie di tè in un infusore oppure adagiarle direttamente sulla teiera per essere poi filtrate in un secondo momento.
In linea generale, c’è bisogno di un cucchiaino di foglie per ogni tazza (rigorosamente di porcellana) e uno in più per la teiera. Le foglie o l’infusore, quindi, sono da inserire nella teiera su cui sarà versata l’acqua calda. Affinchè l’infusione avvenga saranno da aspettare dai 3 ai 6 minuti e una volta che essa sarà completata, l’infusore deve essere rimosso oppure se avete deciso di mettere direttamente le foglie, il tè va filtrato con un colino dalla trama piuttosto fitta per essere finalmente bevuto e servito agli eventuale ospiti.

Si sa, gli inglesi hanno dei gusti culinari leggermente particolari. Difatti, essi sono soliti aggiungere un po’ di latte al tè. Il latte va versato nella tazza prima del latte e, anche in questo caso, la tradizione vuole che quest’azione serva a non macchiare le tazze rigorosamente di porcellana. A questo proposito, noi vi consigliamo di utilizzare le tazze in porcellana di Gruppo Mosconi, con diverse decorazioni, ottime per bere del gustoso tè magari in compagnia.

Sempre seguendo i dettami della tradizione, l’unico tipo di zucchero che può essere usato per addolcire il tè è quello a zollette. Tuttavia, facendo un piccolo strappo alla tradizione, anche quello classico o i dolcificanti vanno benissimo.

Proprio come ai tempi della Duchessa di Bedford, il tè va accompagnato con degli stuzzichini sia dolci (qui alcune idee) che salati per far felice ogni palato e riempire lo stomaco in attesa della cena.