Siviglia, alla scoperta dei luoghi più affascinanti della città

È la città più rappresentativa dell’Andalusia, la terra del flamenco e della corrida: stiamo parlando di Siviglia. Il ricchissimo patrimonio storico e artistico della città, che toccò l’apice del suo splendore dopo la scoperta dell’America nel 1492, è figlio delle numerose dominazioni subite, in particolare quella araba il cui stile architettonico è uno dei segni distintivi di Siviglia.
Questa bellissima città andalusa è ricca di posti interessanti. Andiamo inseme alla scoperta dei 4 migliori luoghi di interesse da vedere a Siviglia.

Il Real Alcazar di Siviglia

Il Real Alcazar di Siviglia, con le sue sale decorate, i suoi patii e i giardini da “Le Mille e una Notte”, è una delle dimore più antiche al mondo, simbolo di un importante periodo storico attraversato da Siviglia.
Nata come fortezza nell’VIII secolo e ampliatasi con Mohammed ben Abad nell’XI secolo, fu con Pietro I di Castiglia che divenne un magnifico esempio di arte mudejar grazie al lavoro dei più abili artigiani arabi.
Oltre la rossa Puerta León, con in cima un mosaico raffigurante un leone con la croce tra le grinfie, si entra nel Patio del León e nell’attigua Sala della Giustizia dove venivano decretate grazie e condanne a morte.
Dal Patio de la Montería si accede alla Casa della Contratacion che rappresenta la parte più cattolica di tutta l’Alcazar: comprende la Sala de Audencias e il Salon del Almirante ed erano le camere dove si regolamentavano i rapporti con il Nuovo Mondo.
Spettacolare è il Palacio del Rey Don Pedro con camere gioiello dai soffitti intagliati artesonados, impreziositi da azulejos. Da vedere in particolare il Patio de las Doncellas, con profumato giardino circondato da arcate impreziosite da azulejos e soffitti artesonados, e il Salon de Embajadores in stile mudejar con la volta decorata in modo tale da simulare una volta stellata.
A distaccarsi dallo stile arabo andaluso è il Palazzo di Carlo V, ugualmente spettacolare nella Sala degli Arazzi con opere che narrano la conquista di Tunisi avvenuta nel 1535.
Come una cornice di un meraviglioso dipinto, vi sono i giardini tra i più belli di Spagna: laghetti, statue, panchine decorate da azulejos, labirinti realizzati con cipressi e bossi e infine fontane quali quella di Mercurio. Da visitare Los Baños de Doña María de Padilla, suggestive terme lunghe e strette coperte da volte a crociera, realizzate in onore dell’amante del re di Castiglia.

Se amerete i giardini dell’Alcazar, non potrete che scoprire anche gli altri splendidi giardini di questa città presenti sul sito ufficiale del turismo di Sevilla.

La Cattedrale di Siviglia e la Giralda

Tra il Barrio de Santa Cruz e El Centro, sorge la Cattedrale di Santa Maria della Sede di Siviglia: è considerata la più grande chiesa neo-gotica al mondo ed è stata dichiarata Patrimonio dell’UNESCO. L’edificio è stato costruito, a partire dal 1403, sui resti di una moschea degli almohadi come dimostra la presenza dell’antico minareto noto oggi come Giralda.
La Cattedrale vanta ben 15 portali, disposti sui suoi quattro lati: tra tutti spicca l’antica Porta del Perdono oltre la quale si accede al Patio de los Naranjos dove si sprigiona il profumo dei 66 aranci piantati.
L’interno del Santuario è strabiliante con le sue cappelle, le vetrate del XVI secolo e le innumerevoli opere d’arte tra le quali il dipinto “Santas Yusta y Rufin” di Goya e il prezioso ostensorio argenteo Custodia de Juan de Arfe.
In particolare nella Cappella Majorsi, dietro una monumentale cancellata cinquecentesca in stile plateresco, si trova un magnifico retablo con l’immagine di Santa Maria de la Sede tra 44 riquadri dorati, nella Cappella Reale invece, sovrastata da una cupola rinascimentale, è custodita la statua lignea della Vergine de los Reyes.
Nella cattedrale sono poi sepolti Pietro I di Castiglia e la moglie Maria di Padilla, Ferdinando III, senza dimenticare la tomba dell’esploratore Cristoforo Colombo: quest’ultima sorge nei pressi della Puerta de los Principes e si mostra come un sarcofago sorretto da quattro uomini rappresentanti i regni di Spagna.
A sovrastare il Santuario c’è la mole della Giralda alta 105 metri, il campanile della chiesa adornato in cima da tre templi in successione: un tempo era il minareto costruito con pietre recuperate da siti romani con tanto di iscrizioni legate ad Augusto, avendo come modello quello della moschea Koutoubia di Marrakech.
In cima alla torre si può ammirare il Giraldillo, ovvero una statua bronzea rappresentante la gloria della fede cristiana, che gira su se stessa a seconda del vento: chiunque voglia raggiungere la vetta panoramica della Giralda dovrà superare ampie rampe circolari, realizzate dai musulmani per permettere ai muezzin di percorrerle a cavallo.

L’archivio Generale delle Indie

Davanti alla Cattedrale di Siviglia, in Plaza del Triunfo, sorge uno dei più antichi e affascinanti edifici della città: si tratta dell’Archivio delle Indie. In seguito alla scoperta dell’America nel 1492, Siviglia accrebbe la sua importanza visto che era l’unica autorizzata a commerciare col Nuovo Mondo: le contrattazioni avvenivano, da parte di mercanti e marinai, negli incavi della cattedrale e in particolar modo presso la Puerta del Perdon. Questa commistione tra sacro e profano scatenò così tante critiche che re Filippo II decise di far costruire nel 1572 la Lonja de Mercaderes per incanalare in questo prestigioso edificio ogni tipo di transazione e contrattazione. La Lonja, dopo un periodo di abbandono e previa ristrutturazione, divenne poi Archivio Generale delle Indie per volere di Juan Carlos III, racchiudendo così tutti i documenti legati al colonialismo spagnolo prima sparsi tra Cadice e Salamanca.
Sono più di 43.000 i volumi conservati in circa 9 km di scaffali e il periodo storico di riferimento parte dai conquistadores Cortés e Pizarro sino ad arrivare al XIX secolo.
Visitare l’Archivio significa fare un tuffo nella storia delle esplorazioni, tra mappe navali e vocabolari di lingue indigene: rilevanti sono ad esempio la richiesta di un indirizzo di posta da parte di Miguel de Cervantes, il documento relativo alla missione Keicho, i saggi di Magellano e il Trattato di Torsedillas sulla divisione tra Spagna e Portogallo dei territori sudamericani. C’è poi l’immancabile sezione dedicata a Cristoforo Colombo dove sono esposte la corrispondenza dell’esploratore con i re spagnoli e il suo diario di bordo.

Plaza de España

Nel cuore del lussureggiante Parque de Maria Luisa, sorge l’iconica Plaza de España, splendida con i suoi grandi spazi e le sue eleganti architetture. Nata in occasione dell’Esposizione Iberico-Americana tra il 1914 e il 1928, fu progettata da Anibal Gonzales e portata a termine da Vicente Traver.
La Plaza de España si estende su una superficie di circa 50.000 mq e ha una forma semicircolare, a significare l’abbraccio spagnolo alle sue colonie: la piazza è attraversata da un canale navigabile, rappresentante la strada per le Americhe e solcato da quattro ponti, tanti quanti erano gli antichi regni di Spagna (Leon, Navarra, Aragona e Castiglia) e decorati con colonnine realizzate a mano.
Il lato curvo, che guarda lo scorrere del fiume Guadalquivir, è occupato da un porticato racchiuso tra la Torre Sur e la Torre Norte e sovrastato da eleganti edifici realizzati in stile neo mudejar e neo moresco. Alla base si possono distinguere le bellissime e coloratissime postazioni maiolicate delle 48 province spagnole costituite sul pavimento da una mappa a cui segue poi una panchina ricoperta da azulejos: sulla parete frontale si possono infine distinguere il nome e un riquadro dove sono rappresentate le immagini che identificano maggiormente la provincia.