Perché nel marketing la narrazione è diventata un concetto fondamentale

Raccontare storie in cui gli ascoltatori o i lettori si possano immedesimare è, sin dai tempi più antichi, il modo più semplice per catturare l’attenzione: perché, dunque, non sfruttare questa peculiarità anche nel settore del marketing? Qualunque marchio o azienda con una presenza online deve avere la capacità di mantenere alto l’interesse del pubblico a cui si rivolge: questo vuol dire ideare e diffondere storie che siano in grado di colpire i lettori, favorendo una totale identificazione tra il consumatore e il brand. Una tecnica particolarmente efficace da questo punto di vista è quella della diffusione di contenuti user-generated, fermo restando che essa non può rappresentare la sola soluzione a cui affidarsi.

Come fare storytelling per un marchio sul web

Le opzioni che si possono prendere in considerazione sono molteplici: per esempio la pubblicazione di foto che mostrano i prodotti offerti mentre vengono utilizzati, oppure la diffusione di micro storie tramite le quali possano essere messi in scena momenti di divertimento o riunioni sul posto di lavoro. E, ancora, discorsi motivazionali – a condizione che non siano troppo lunghi! – e citazioni che possano fungere da ispirazione: come si vede, i metodi di storytelling che si possono usare non sono pochi, e vale la pena di intrecciarli tra loro per conseguire i risultati auspicati.

Come diffondere la narrazione

Con l’aiuto di un esperto di storytelling è bene lavorare sulla scelta dei canali da utilizzare per la diffusione della narrazione. Se fino a qualche tempo fa era la televisione il mezzo di comunicazione principale da sfruttare per la pubblicità, oggi lo scenario è nettamente cambiato, e sono i social network i veicoli più preziosi per la diffusione dei contenuti. Vale la pena di tener presente, però, che i media e le tecniche di marketing non sono realtà statiche e immutabili, ma al contrario rappresentano oggetti che vivono una costante evoluzione: gli uni contaminano le altre e viceversa, in un gioco di scambi e di intrecci senza soluzione di continuità.

Lo storytelling sui social

Quali sono, allora, gli accorgimenti che possono e devono essere messi in pratica per uno storytelling di successo attraverso i social network? L’imperativo è, in primis, quello di cogliere e comprendere le potenzialità delle varie piattaforme. Per esempio Facebook e Youtube vanno considerati come punti di riferimento da cui non si può prescindere, ma al giorno d’oggi sarebbe un errore clamoroso sottovalutare le Stories di Instagram. È evidente, infatti, che la narrazione non si può basare unicamente sui contenuti verbali, ma deve comprendere anche e soprattutto le immagini: che si punti sulle foto o sui video, quel che è certo è che il cosiddetto visual storytelling garantisce un livello di immediatezza che nessun altro strumento è in grado di assicurare. Nel giro di pochi secondi si ha l’opportunità di pubblicare e di diffondere contenuti nell’ambito di campagne di marketing studiate a tavolino e che, come è ovvio, devono essere pianificate con attenzione e cura dei dettagli.

Veicolare un messaggio

Lo scopo della narrazione nel marketing è quello di utilizzare una storia per trasmettere un messaggio: il che vuol dire non solo veicolarlo, ma soprattutto fare in modo che esso risulti fruibile. Al di là della semplificazione necessaria per migliorare l’accessibilità dei contenuti, è fondamentale riuscire a instaurare un dialogo con i destinatari, affinché essi possano essere coinvolti. Le storie sono a tutti gli effetti uno strumento molto potente di cui i marchi possono disporre per raggiungere i propri potenziali clienti in modo originale.

Che cosa comunicare

Perché una narrazione possa essere considerata efficace, è essenziale che non ci si limiti a raccontare una storia in modo asettico: si deve approfittare di questa occasione per far conoscere la propria mission e comunicare i propri valori. I brand devono, dunque, favorire la creazione di una relazione diretta e intima con i consumatori. Questi ultimi devono essere messi nelle condizioni di potersi riconoscere nella visione aziendale, e la bravura di chi crea le storie deve essere proprio questa. Storie che a volte possono mettere in scena situazioni già note e familiari, proprio per far scattare il meccanismo di identificazione, e che invece altre volte possono proporre qualcosa di totalmente nuovo, così da suscitare stupore e catturare l’attenzione. Capire quando convenga ricorrere all’una o all’altra soluzione è compito dei professionisti del marketing.