Cosa vedere al Museo degli Usi e Costumi della Gente Triestina

Ha compiuto 50 anni nel 2018, il Museo degli Usi e Costumi della Gente Triestina, quello che il suo fondatore Giuseppe Sebesta considerava “la cassaforte dei trentini, la carta d’identità dei loro valori” e che dal punto di vista della tecnologia popolare è oggi tra i più significativi in Europa, nonché numero 1 in Italia.

E dato che abbiamo preso in considerazione la tecnologia diciamo fin da subito che si può assaporare la realtà del museo già dal digitale, sul sito web ufficiale si trova infatti un tour virtuale a 360° gratuito davvero molto ben fatto e completo. Al momento della visita fisica sembrerà di tornare in un luogo già visto e non di visitarlo per la prima volta!

Ad ospitare il Museo degli Usi e Costumi della Gente Triestina è il convento agostiniano di San Michele all’Adige, un convento molto antico e ricco di fascino, che contribuisce all’innalzamento del valore del museo e delle memorie qui racchiuse.

Parliamo di memorie e non di opere perché si tratta di un museo etnografico, un luogo dove è possibile scoprire la storia di un territorio, che in questo caso è quello del Trentino. Nelle 43 sale disposte sui 5 livelli in senso elicoidale si trovano la bellezza di oltre 12.000 oggetti originali, risalenti a momenti ed attività differenti.

Completano il museo la cantina, il giardino e la biblioteca Sebesta, dove ci sono diverse centinaia di testate di periodici e oltre 17.000 monografie che trattano del Trentino, della sua storia, della sua antropologia culturale e molto altro ancora. Tornando alla cantina, degno di nota è il torchio monumentale che è posto proprio al centro della sala e che risale al 1743; anche questa parte del museo è molto importante ed interessante in quanto la regione del Trentino ha una produzione vitivinicola di grande pregio e valore.

Come anticipato, la moltitudine di oggetti autentici qui raccolti, conservati ed esposti si estrinseca in 43 sale che fanno capo a 25 sezioni diverse. Per ricostruire quindi la storia del Trentino e seguirne la sua evoluzione negli usi e costumi è stato scelto di dedicare il piano terra all’agricoltura e ai lavori più antichi, come la fonderia del rame e la battitura del ferro; il primo piano è dedicato alle fibre tessili, all’arte del legno, agli usi nuziali; al secondo piano si trovano le ceramiche e le stufe a olle mentre nell’ultimo ci sono 5 sezioni, che riguardano i costumi, i riti dell’anno, la musica e le bande musicali, la devozione popolare e la caccia.

In certi periodi dell’anno vengono allestite anche delle mostre ed esposizioni temporanee, per le quali si invita a consultare direttamente il sito del Museo degli Usi e Costumi della Gente Triestina per avere maggiori informazioni.

Per visitare il museo ricordiamo infine che è aperto dal martedì alla domenica con orario 9-12 la mattina e 14.30-18 il pomeriggio; l’ingresso è gratuito per i ragazzi fino a 14 anni, le guide del settore, i portatori di handicap. Agli altri soggetti sono applicate le tariffe intere o ridotte, fatta eccezione per la prima domenica di ogni mese perché l’ingresso è gratuito per tutti.