Fattura elettronica e regime forfettario: funzionamento ed esonero

La fatturazione elettronica è stata introdotta nel gennaio 2019 e nonostante lo scetticismo e gli iniziali aggiustamenti sul come fare fattura elettronica, i commercianti e i titolari di partita IVA sembrano poi aver socializzato con questa novità, tanto che nel primo anno si sono contati ben 5 milioni di documenti scambiati.

Insomma, la fatturazione elettronica nata per facilitare le operazioni di tenuta dei conti, ma che sembrava aver portato scompiglio nei vari settori economici, è stata poi rivalutata. Le novità però non sono finite e alcuni soggetti che inizialmente non erano obbligati all’emissione dei documenti elettronici, ora dovranno adeguarsi ed è questo il caso di tutte le partite IVA che agiscono in regime forfettario.

Come fare fattura elettronica: il regime forfettario

Il forfettario è un regime facilitato per tutti quei soggetti dotati di IVA il cui volume d’affari non è particolarmente voluminoso. Risulta importante, per poter usufruire di questo regime, il riuscire a rimanere in un massimo di 65.000 euro di guadagno annuali. Tutti i soggetti che riescono a tenersi sotto questa soglia, con il regime forfettario vedono gravare in minor misura la tassazione sul loro fatturato.

Per determinare l’imponibile si considera il coefficiente di redditività della propria attività, che viene applicato sui compensi che sono stati ottenuti. L’imposta da calcolare è del 15% corrispondente all’IRAP, imposta sui redditi, addizionali comunali e regionali. Inoltre nei primi 5 anni di attività si può giovare di un’ulteriore riduzione di imposta che va dal 15% al 5%, se si verificano determinate condizioni:

  • nel triennio precedente non si è svolta attività lavorativa;
  • il lavoro non deve essere prosecuzione di lavoro autonomo o dipendente, già svolto;
  • se si proseguono attività di altro soggetto che non ha superato il limite imposto dalla legge.

Cosa cambia

Come accennato tutti coloro che godevano di regime forfettario fino ad ora non erano obbligati ad utilizzare la fatturazione elettronica, così come non lo sono e continueranno a non esserlo: coloro che inviano i dati al Sistema Tessera Sanitaria, coloro che pur operando in Italia non vi hanno residenza, i piccoli produttori agricoli. Ma alla luce dell’utilità della fatturazione elettronica come strumento per la lotta all’evasione fiscale, lo Stato sta decidendo di far diventare un obbligo, ciò che prima era solo una scelta facoltativa e dunque coloro che si avvalgono di regime forfettario dovranno emettere fattura elettronica.

Sembrerebbe che questo cambio di rotta, non solo permetterà di avere una visuale completa di tutti gli scambi che avvengono in Italia, ma faciliteranno anche i conteggi per quel che riguarda i pagamenti IVA era dichiarazione dei redditi dei soggetti economici. Questo sistema permetterebbe dunque di gestire in via completamente informatizzata i processi di registrazione, liquidazione e dichiarazione IVA.

Fatturazione elettronica: i software specifici

La difficoltà che sembrava portare il sistema della fatturazione elettronica, risiedeva per la maggior parte nell’utilizzo di software completamente nuovi, che le aziende e tutti i soggetti in possesso di IVA non avevano mai utilizzato prima. La prima domanda che ci si poneva era come fare fattura elettronica usando un software specifico, credendo che questo avrebbe in una qualche misura rallentato tutte le procedure.

In realtà i software in questione sono molto semplici sa utilizzare, semplicemente sono in grado di produrre file in XML. Questa tipologia di file è in grado di arrivare in maniera immediata alla Pubblica Amministrazione e in sostanza, questo è l’unico aspetto che viene modificato se confrontato alla classica fatturazione. Se precedentemente la fattura veniva redatta e poi stampata o inviata in PDF, ora il formato è l’XML. La firma è elettronica e non vi sarà più il bisogno di registrarla manualmente in quanto una volta che la fattura emessa o ricevuta viene importata, è automaticamente segnata in contabilità.

Conservazione sostitutiva

Si era dunque abituati a conservare montagne di fatture cartacee e l’introduzione della fatturazione elettronica ha fatto si che si uscisse da questa confort zone, anche se l’obbligo di conservazione non cambia, anche se si è spostata sui file XML che si sono creati. Si parla dunque di conservazione sostitutiva procedura informatica che conferisce valore legale a un documento informatico rendendolo in tutto e per tutto uguale a quello cartaceo.

La normativa in essere prevede che gruppi di fatture elettroniche vengano conservate per ben 10 anni, sia da parte di chi la emette, che da chi invece la riceve. Da questa procedura è possibile ricavare ulteriori vantaggi, tra cui:

  • il risparmio in prodotti di cancelleria per la stampa delle fatture;
  • è stato eliminato il rischio che le fatture vengano perse o distrutte anzitempo;
  • molto più facile la consultazione anche a distanza di molto tempo.

Fatturazione elettronica: come utilizzarla nel forfettario

Tutti i possessori di partita IVA che utilizzano il sistema forfettario, adesso si troveranno a fare i conti con la fatturazione elettronica, da cui in precedenza erano stati esonerati. A onor del vero occorre specificare che il loro esonero non voleva dire che, in maniera del tutto volontaria, non potessero utilizzare tale forma di mantenimento dei loro conti. Ad ogni modo nulla che possa mettere in crisi il sistema lavorativo utilizzato fino a questo momento.

La fattura elettronica deve essere trasmessa al Sistema di Interscambio, il quale si occupa di far ricevere il documento emesso al destinatario. La trasmissione può sì, avvenire attraverso i canali gratuiti messi a disposizione dalla stessa Agenzia delle Entrate, ma anche grazie alla posta elettronica certificata, quella che comunemente viene chiamata PEC e che posseggono tutti i soggetti IVA. Il file o i file da trasmettere va a costituire l’allegato del messaggio.

I file possono anche essere diversi, a patto che le dimensioni del messaggio non superino i 30 megabyte, limite imposto dalla legge e proporzionale a quello di 5 MB per ogni singola fattura emessa.

L’importanza della fatturazione elettronica

Anche se non fosse una scelta obbligata, sembra quasi impensabile non agire nell’ottica della fatturazione elettronica. Questo alla luce del fatto che la maggior parte dei fornitori con cui, anche un’azienda che applica il regime forfettario, si relaziona, utilizza proprio queste nuove procedure .

Senza considerare ciò che è andato a completare l’inserimento della fatturazione elettronica, lo scontrino elettronico, con l’ambito digitale che diviene una scelta obbligata per tutti coloro che agiscono sul mercato.