Quale chef ha più stelle Michelin: Scopri chi è lo chef più stellato d’Italia

In Italia possiamo vantare un’ottima presenza nella famosa Guida Michelin, grazie a tantissimi chef che hanno reso celebri i loro ristoranti.

Ogni anno si aspettano con ansia gli esiti delle nuove votazioni, per scoprire new entry, le conferme o eventuali stelle perse.
Insomma il mondo dell’alta ristorazione vive momenti di grande attesa.

Ci sono però chef che negli anni hanno collezionato tante stelle, scopriamo insieme quindi chi è lo chef più stellato d’Italia!

Chi è lo chef più stellato d’Italia

Per i neofiti del settore, basta fare una rapida ricerca sul web per scoprire in pochissimo tempo il nome dello chef italiano che ha ricevuto più riconoscimenti “dalla Rossa”, il risultato sarà Enrico Bartolini.

Lo chef Bartolini ha infatti collezionato ben 9 stelle Michelin, com’è possibile? Semplice, le prime tre stelle sono arrivate per premiare lo spazio gourmet che porta il suo nome all’interno del museo Mudec di Milano, “Enrico Bartolini al Mudec” definito dallo stesso chef è un “ opificio di alta gastronomia”.

In seguito ha aperto altri ristoranti in Italia che via via hanno conquistato un posto nella celebre guida: il Casual, Ristorante Bergamo Città Alta con 1 stella Michelin; sempre 1 stella anche a La Trattoria Enrico Bartolini a L’Andana Resort di Castiglione della Pescaia, in provincia di Grosseto; 1 stella anche per la Locanda del Sant’Uffizio, presso il Relais del Sant’uffizio, a Cioccaro di Penango, in provincia di Asti.
Nel 2020 il suo Glam di Venezia ha conquistato ben 2 stelle Michelin, per un totale di 8 stelle.
La nona stella è arrivata nel 2021, assegnata al ristorante Poggio Rosso di Castelnuovo Berardenga (Siena).

Come si danno le stelle Michelin?

In tanti si chiedono come fa uno chef a diventare stellato e come fa il suo  ristorante a finire nell’obiettivo della Guida Michelin.
Si viene inseriti nella prestigiosa guida solo in seguito alla segnalazione di un ispettore Michelin.

La difficoltà sta proprio nel farsi notare. Bisogna necessariamente essere su un territorio già coperto dalla Guida. Inoltre serve che l’offerta gastronomica o un piatto in particolare, cominci a farsi notare, è più una questione di passaparola tra intenditori, a poco serve fomentare la stampa locale, anzi molti ritengono possa essere controproducente.
Se la curiosità di un ispettore viene stuzzicata dalle voci sul tale ristorante allora è probabile che ci sarà una visita.

Questi, si presenterà in totale anonimato e valuterà via via tantissimi aspetti.
Prima di tutto il menù, l’offerta gastronomica, la provenienza delle materie prime e la loro freschezza, l’accostamento di sapori ecc…

Ma un ispettore non valuta solo l’aspetto gastronomico!
Un ristorante Michelin deve eccellere nel servizio, quindi valuterà anche il comportamento dei camerieri, la presentazione e la cura della tavola e della sala, così come la location. Nulla è lasciato al caso e tutto sarà attentamente studiato, e valutato sul proprio taccuino con delle forchette, da 1 a 5.

Per questo motivo gli standard richiesti dagli chef e dai direttori di questi ristoranti sono altissimi. Bisogna sempre dare il massimo e garantire un servizio ineccepibile!

Cosa succede se per l’ispettore il ristorante è meritevole di entrare a far parte della guida? Al ristorante arriverà una telefonata del genere:

”Bonjour, questo è (nome dell’ispettore) dalla guida Michelin, la stiamo chiamando per informarla che lei sarà incluso con 1 stella nella prossima guida Michelin nella città di……”.

Qual è il massimo delle stelle Michelin?

Le stelle date dalla guida sono 3:

  • 1 stella: ristorante molto buono nella sua categoria

  • 2 stelle: cucina eccellente

  • 3 stelle: cucina eccezionale

Ma la Guida Michelin che ha sempre manifestato una certa sensibilità nei confronti dei cambiamenti che avvengono, ha introdotto nel 2021 la stella verde. Come affermato dagli stessi curatori infatti, “Spetta alla guida diventare un acceleratore del cambiamento e una vetrina delle buone pratiche in tutto il mondo”.

Con questa stella si premiano i ristoratori virtuosi che nella loro cucina osservano pratiche volte ad una cucina sostenibile.

In questo caso i criteri da analizzare sono:

  • rispetto per l’ambiente

  • lotta allo spreco

  • l’approvvigionamento e la provenienza di materie prime

  • gestione dei rifiuti

  • gestione delle materie prime

I primi vincitori di questa stella in Italia sono:

  1. Mariangela Susigan, Ristorante Gardenia

  2. Alfonso ed Ernesto Iaccarino, Ristorante Don Alfonso 1890

  3. Massimo Bottura, Osteria Francescana

  4. Caterina Ceraudo, Dattilo

  5. Piergiorgio Siviero, Lazzaro 1915

  6. Antonello Sardi, Virtuoso Gourmet

  7. Pietro Leeman, Joia

  8. Davide Oldani, D’O

  9. Fabrizio Caponi, I’ Cioco osteria di Suvereto

  10. Igor Macchia, Casa Format

  11. Norbert Niederkofler, St Hubertus

  12. Franco Malinverno, Caffè La Crepa

  13. Roberto Tonola, Lanterna Verde

La stella verde va quindi ad affiancarsi alle precedenti stelle guadagnate dagli chef.