Quali debiti passano agli eredi: scopriamolo insieme

Le eredità non sempre sono definibili delle fortune, anzi, alcune volte sono l’esatto opposto. Ma quali debiti è possibile ereditare dal defunto? Naturalmente tutto ciò che quest’ultimo ha lasciato al suo familiare, tra cui interessi maturati, finanziarie, mutui accesi e così via.

Tra i debiti insoliti e a cui spesso si sorvola, rientrano le spese condominiali, mutui, imposte (di qualsiasi natura), bollette ed eventuali rate che non sono mai state versate.

Nella trasmissione dei debiti agli eredi rientrano anche eventuali garanzie alternative (con i prestiti in corso), come la fideiussione. Non passano inosservati neppure i debiti che il defunto ha lasciato ad uno o più eredi, nei confronti dell’INPS (Istituto nazionale della previdenza sociale).

In via definitiva e riassuntiva, ecco quali debiti possono passare agli eredi:

  • Imposta sul Valore Aggiunto.
  • Imposte sull’abitazione.
  • Bollo auto.
  • Canone Rai.
  • Debiti tra privati.
  • Imposta di registro
  • Mutui e rate non ancora versate.

Dall’elenco rimangono escluse eventuali sanzioni stradali che erano a carico del defunto.

Qualora il Fisco voglia procedere a pignorare i beni al fine di recuperare il denaro spettante di diritto, potrà pretendere soltanto i beni in successione agli eredi, quindi rimangono esclusi tutti gli altri di cui era proprietario anticipatamente.

Inoltre, se una cartella dovesse contenere più sanzioni e multe, il Fisco si preoccuperà di verificare il totale della cifra spettante, riducendo quindi le porzioni che non sono imputabili.

Nel caso in cui non si verificasse quanto scritto, il contribuente potrà contattare l’agente di riscossione e richiedere lo sgravio delle sanzioni.

Come funziona la ripartizione dei debiti agli eredi

Nel caso in cui l’erede non fosse una singola persona fisica, ma fossero più eredi, la ripartizione dei debiti saranno per ugual valore, a meno che il defunto non abbia rilasciato un testamento in cui ha sottoscritto diversamente.

Ciò significa, che sul testamento potrebbe esser stata esplicitata una determinata distribuzione relativamente alle quote da saldare (sotto forma di debiti).

Tuttavia, è possibile rinunciare all’intera eredità qualora l’erede lo facesse presente entro 10 anni rispetto a quando è stata aperta la successione. Qualora uno dei beneficiari si fosse impossessato anche di un solo bene, entro i successivi 3 mesi, egli dovrà effettuare il cosiddetto inventario.

Inoltre, nei 40 giorni a venire sarà libero di poter accettare o rifiutare l’eredità. Una possibile alternativa alla rinuncia dell’eredità, riguarda l’accettazione con beneficio di inventario. Quest’ultima dovrà avvenire alle medesime condizioni e di conseguenza, rispettando i termini così come accadrebbe per la rinuncia.

La cartella di pagamento in cui viene avvisato l’erede dei debiti del defunto, verrà spedita direttamente presso l’indirizzo di residenza di chi dovrà pagare.