Liquido AdBlue: come funziona, quanto costa e dove fare rifornimento

AdBlue è uno dei prodotti più utilizzati per ridurre le emissioni di ossido di azoto dei veicoli dotati di motore diesel: si tratta di un marchio registrato da VDA (Verband der Automobilindustrie) della soluzione AUS32 (Aqueous Urea Solution 32,5%). AdBlue è una soluzione non tossica, non infiammabile, incolore e inodore: viene usato prevalentemente nelle vetture dotate di catalizzatori SCR (riduzione catalitica selettiva).

AdBlue: quanto costa e dove si compra

I costi di una tanica di AdBlue sono molto contenuti: parliamo di circa 1 e 50/2 euro al litro, cifra che aumenta se si vuole acquistare anche il kit per versare l’AdBlue nell’apposito serbatoio. In Italia ci sono diverse aziende che hanno sviluppato sistemi ad hoc per l’erogazione e il travaso di AdBlue, tra queste c’è Flexbimec, leader nella produzione di sistemi per la movimentazione e il monitoraggio di fluidi lubrificanti, recentemente l’azienda si è espansa anche negli Stati Uniti dando vita a Flexbimec N.A. Corp. con sede a Miami.

Il prezzo di AdBlue può dipendere anche dal metodo applicato nella catena di produzione: come prevedibile, più la soluzione è pura e libera da impurità, più il prezzo si alza. L’AdBlue si può comprare sia online in siti specializzati, sia nelle stazioni di servizio. Potete anche scegliere di effettuare direttamente il rifornimento, senza comprare una tanica, nelle stazioni di servizio: esiste un sito, aggiornato mensilmente, che mostra tutti i punti vendita convenzionati in base alla tua posizione. Attualmente, l’utilizzo di AdBlue nebulizzato nell’apposito serbatoio è obbligatorio per le vetture Euro 6, in base a un atto legislativo varato nel 2016.

AdBlue: come funziona

L’urea è sciolta al 32,5% in un volume complessivo di acqua demineralizzata: si tratta di un particolare tipo di urea, definito urea tecnica per i bassi contenuti di calcio e metalli. Una volta introdotta nel condotto di scarico del catalizzatore SCR, l’urea in soluzione può reagire diventando ammoniaca in presenza di vapore acqueo e di una temperatura di 200 °C. E’ proprio l’ammoniaca a “sequestrare” gli ossidi d’azoto, riducendone le emissioni grazie alla scissione in azoto e acqua. Non può essere rabboccata direttamente l’ammoniaca in quanto è un fluido tossico. E’ importante usare un’AdBlue specifica per evitare fenomeni come l’invecchiamento e l’avvelenamento, non visibili nell’immediato ma dopo migliaia di chilometri.

AdBlue: consumo, conservazione e trasporto

La soluzione di AdBlue deve essere trasportata con materiali idonei e non deve presentare impurità: particolare attenzione va rivolta all’utilizzo di mezzi solo ed esclusivamente per questo prodotto. Un altro parametro cruciale sono le temperature specifiche di conservazione, che vanno da un minimo di -11°C (temperatura di congelamento) fino ad un massimo di 30°C. Se conservato a temperature superiori, o esposto a raggi solari, la vita media dell’AdBlue si riduce da 12 a 6 mesi. Il consumo di AdBlue può variare sia in base alle specifiche della vettura che a seconda dello stile di guida del conducente. In media, viene consumato un litro di AdBlue ogni 500/1000 km percorsi: se consideriamo che la capienza del serbatoio (riconoscibile dal tappo blu) va dai 10 ai 30 litri, non dovrebbe essere un problema percorrere oltre 10.000 km senza effettuare un rabbocco. Il consumo di AdBlue può arrivare al 5% del consumo di gasolio; è bene ricordare che una vettura sprovvista di AdBlue non è conforme alle norme anti-inquinamento, poiché ha il catalizzatore SCR non funzionante.