Olio di palma: caratteristiche, benefici e ricette alternative

L’olio di palma è un tipo di olio di origine vegetale che si ottiene dal frutto della palma, il cui nome scientifico è Elaeis guineensis, ed è caratterizzato dall’essere ricco di beta-carotene, un precursore della vitamina A e vitamina E. Si può consumare crudo e non raffinato e, in questi casi, è anche conosciuto come olio di palma rosso dato il suo caratteristico colore. Data la sua natura economica e versatile, è ampiamente utilizzato nella produzione di prodotti cosmetici e per l’igiene come ad esempio saponi e dentifrici, nonché nell’industria alimentare per la produzione di cioccolatini, gelati e creme spalmabili. Il caso emblematico di prodotto famosissimo su scala mondiale che contiene olio di palma è la celebre Nutella della Ferrero.

Come viene prodotto l’olio di palma

Oltre l’80% della produzione di questo olio è il risultato della frantumazione dei semi di un tipo di palma tipica dell’Africa, prodotta principalmente in Malesia e Indonesia e coltivata oggi nelle zona tropicali. Per la sua preparazione è necessario scegliere accuratamente i frutti della palma e cuocerli utilizzando acqua o vapore che permettano alla polpa di separarsi dal seme. La polpa viene quindi compressa e viene rilasciato l’olio che assume lo stesso colore arancione del frutto. Per la sua vendita subisce solitamente un processo di raffinazione che gli fa diminuire il suo contenuto di vitamina A ed E ed è finalizzato a migliorare le sue caratteristiche organolettiche, principalmente l’odore, il colore e il sapore, oltre a renderlo più adatto per friggere alimenti. Dal nocciolo della palma si può ottenere invece un altro tipo di olio, quello di palmisto. Il nocciolo viene lasciato essiccare, viene successivamente macinato e filtrato e si ottiene così l’olio di palmisto che ha una percentuale di grassi saturi superiore all’olio di palma e viene utilizzato principalmente per prodotti alimentari di fascia bassa dato il suo costo esiguo e la sua capacità di resistere a temperature maggiori rispetto ad altre tipologie di olio.

Controversie sull’olio di palma

Tempo fa si è scatenata una vera battaglia mediatica volta a demonizzare questo tipo di olio. Cerchiamo di fare luce sul perché e andiamo a capire se può essere veramente nocivo o meno. Partiamo dal presupposto che, nonostante il fatto che le informazioni continuino a circolare sul web insistendo sul fatto che dovrebbe essere tolto dal commercio, l’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) non ha incluso l’olio di palma nella sua lista di prodotti proibiti o cibi pericolosi come ha fatto con le carni rosse lavorate e alcuni tipi di salumi. La cattiva reputazione dell’olio di palma ha origine principalmente dalla percentuale di grassi saturi pari a circa il 50% . Una quantità più bassa, per capirci, di quella del burro. Oltre a tutto ciò, è stato riscontrato che la produzione di olio di palma può provocare danni all’ambiente a causa del disboscamento, dell’estinzione di specie, dell’elevato utilizzo di pesticidi e dell’aumento delle emissioni di CO2 in atmosfera. Nello specifico, la crescente domanda di olio di palma da parte delle grandi aziende, sta conducendo verso una distruzione e deforestazione su larga scala delle foreste pluviali in luoghi come la Malesia e l’Indonesia portando sull’orlo dell’estinzione specie come la tigre di Sumatra o l’ Orango tango. Come detto precedentemente, infine, il suo utilizzo non riguarda solamente l’industria alimentare ma anche la produzione di saponi biodegradabili, saponi in polvere, detergenti e ammorbidenti e anche come carburante nei motori diesel.

Perché usare l’olio di palma

Abbiamo visto che l’olio di palma proviene da colture non geneticamente modificate, il che rafforza il suo carattere naturale al 100%. Essendo inoltre un prodotto privo di grassi trans e fonte naturale di vitamine A ed E , favorisce l’aumento del HDL, il cosidetto colesterolo buono che aiuta a proteggere le cellule e il sistema cardiovascolare. Notiamo inoltre che il contenuto di grassi saturi dell’olio di palma (50%), cui sono associati la maggior parte dei rischi cardiovascolari, è inferiore a quello riscontrato in altri grassi con usi simili come l’olio di cocco (92%), la margarina (66%) e il burro (54%). L’analisi delle ricerche scientifiche disponibili non consente quindi di affermare che il consumo di olio di palma sia più dannoso per la salute rispetto a quello di altri oli, nello specifico oli vegetali a basso contenuto di grassi saturi, grassi parzialmente idrogenati e grassi animali. Il consiglio finale è quindi quello di curare la vostra alimentazione dosando il consumo di carni rosse, salumi e grassi in generale e di fare attività fisica.

Ricette fai da te

Come già accennato l’olio di palma costituisce la base di molti prodotti in commercio tra cui biscotti, cornetti, merendine, fette biscottate e la celeberrima Nutella. Se volete cimentarvi e mettervi alla prova creando una crema spalmabile di gianduia fatta in casa salutare ed ecofriendly potrete farlo consultando questa video ricetta. Vi basterà del pralinato di nocciole e della cioccolata fondente e il gioco è fatto. Noi siamo sicuri che non ve ne pentirete e che vi leccherete i baffii!