Le opere di Paolo Scirpa e i ludoscopi

Oggi noi di thndr.it andiamo a parlare di Paolo Scirpa e delle sue opere

Paolo Scirpa: l’autore e la sua biografia

Paolo Scirpa nasce nel 1934 in Sicilia, precisamente a Siracusa. La sua non è solo una vocazione all’arte, ma un vero e proprio amore viscerale: fin da giovane infatti ha avuto modo di metterla al primo posto nella sua vita. Ecco perché nei suoi studi, svolti nelle città di Catania e Palermo, ha avuto modo di interagire con diversi artisti e personaggi di spessore. Basti pensare alla sua frequentazione anche con le officine grafiche di Salisburgo che gli diedero modo di conoscere John Friedlander con cui ha anche avuto modo di collaborare a Parigi. Nel 1965 si trasferisce a Milano in cui la sua vena espressionista lirica inizia ad uscire fuori in opere che riscuotono già un ottimo successo.

Successivamente, nel 1972, realizza un’opera che fa molto parlare, dal nome “Megalopoli Consumistica”: questa ha come obiettivo quella di denunciare il consumismo eccessivo della società contemporanea e perciò rappresenta tantissimi involucri e contenitori che si vedono ammassati l’uno nell’altro. L’iconografia bidimensionale è sempre stata una delle grandi passioni artistiche di Scirpa, facendo in modo da sfruttare specchi e luci nel modo giusto così da creare giochi immateriali e spettacolari. Ma quando si parla di Paolo Scirpa non si può fare a meno di pensare ai suoi Ludoscopi, ovvero delle opere tridimensionali di enorme successo ancora oggi.

Questi prevedono l’utilizzo di giochi di specchi e neon che danno vita a delle profondità fittizie e a degli spazi che nella realtà sono minimi o addirittura non esistono proprio. Viene dunque abolito quel sottile limite tra la realtà e l’imponderabile. L’obiettivo dei Ludoscopi è proprio quello di dare un’idea di infinito che possa essere compresa dalla mente umana.

Le opere di Paolo Scirpa: i ludoscopi

Indubbiamente nel mondo il nome di Paolo Scirpa è legato a doppia mandata con i ludoscopi. Lo stesso artista ha più volte specificato come la sua ricerca sia stata motivata fin dall’inizio da una spinta totalmente ideale. Questo deriva da un’esigenza che lo ha portato a voler esprimere all’interno delle sue opere dei valori che vengano inseriti all’interno di una realtà dinamica.

Il tutto senza mai uscire dal contesto umano reale. e di ciò che determina l’evoluzione della società. Nei ludoscopi di Paolo Scirpa si può notare come la luce tenda a moltiplicarsi all’infinito: motivo per cui, come ammesso in una recente intervista, lo stesso artista ha spiegato di voler esprimere il bisogno che l’uomo ha di spingersi verso qualcosa di trascendentale.

Si pensi perciò ad un orologio che, senza l’esistenza del tempo, diventerebbe qualcosa di effimero e che avrebbe un valore prettamente estetico. Ecco perché le nuove idee di ludoscopi che nel corso degli anni hanno dato lustro alla carriera di Paolo Scirpa nascono da un lavoro immediatamente precedente o anche da altri stimoli che potrebbero arrivare dall’ambiente circostante. Il segreto sta sempre nella voglia di andare oltre e di spingersi verso nuovi orizzonti della realtà spinta verso quel lato imponderabile che pochi uomini prendono in considerazione. L’arte può farlo e i ludoscopi possono essere uno stimolo concreto.

I ludoscopi bidimensionali

La pittura è senza dubbio un altro dei punti forti della carriera di Paolo Scirpa. Ecco perché nel corso degli anni la sua voglia di mettere in atto il suo progetto artistico lo ha portato a creare una serie di dipinti davvero molto originali. Si può perciò dire che la pittura ha sempre avuto un ruolo di risalto per Scirpa che ha così creato dei modelli di ludoscopi molto originali. Infatti la pittura da Scirpa è considerata come un pensiero che va in parallelo a tante esperienze vissute da lui e che riescono a colpire nel profondo l’animo di un uomo o di una donna allo stesso modo.

L’artista infatti ha sempre visto la pittura come il modo per provare delle traslazioni ed una serie di espasioni che riescono ad avere un’azione benefica sulla mente. Sì perché l’arte pittorica di Scirpa vuole aiutare a dare degli stimoli positivi per la mente e l’animo dello spettatore. Le sue tele prendono il nome di ludoscopi bidimensionali che evocano delle sovrapposizioni molto suggestive ed emozionanti per qualsiasi occhio: le sensazioni possono essere determinate, per fare un esempio, dalla serie di sovrapposizioni di tanti neon in movimento.

Questi creano un effetto cromatico molto piacevole e bello per tutti. In un quadro del genere, i colori tendono a dilatarsi creando un effetto che somigli letteralmente a quello di bagliori con forte luminosità. Anche i piani che sono presenti all’interno dei suoi ludoscopi bidimensionali tendono ad avere un peso, sempre considerando la capacità dell’occhio di andare oltre l’intreccio delle linee che si manifesta a prima vista. Una simulazione spaziale di profondità che è molto particolare e che solo grazie alle splendide opere di Paolo Scirpa si può vivere.

I ludoscopi tridimensionali

Le forme sono sempre state un grande elemento di studio e di arte vera e propria per Paolo Scirpa che nel corso del tempo ha prodotto delle opere uniche: i ludoscopi tridimensionali. In particolare, in essi si può notare come siano tre i perimetri preferiti: quello della forma del triangolo equilatero, del cerchio e del quadrato. In ogni caso la simmetria e la traslazione sono altre componenti cruciali di questo tipo di opere dell’artista siciliano. Ecco perché nei ludoscopi dimensionali le forme, assieme alle luci, tendono a regalare degli effetti molto suggestivi e capaci di suscitare un’emozione forte.

Gli oggetti tridimensionali infatti per un artista come Scirpa sono la giusta occasione per comporre una serie di traslazioni che si sposano alla perfezione con luci al neon. Il risultato è qualcosa che vale la pena ammirare e che nel corso degli anni ha permesso di dar vita ad una nuova forma di arte. Una prospettiva dunque densa di sensazioni che vengono suscitate nell’osservatore dell’opera. Sembra così di vedere dei buchi che aprano all’ignoto, a tutto ciò che ha sempre catalizzato nel corso dei secoli l’attenzione delle persone di una certa età. Scirpa mette in atto una penetrazione nello spazio dove è possibile realmente perdersi senza far fronte con forme rigide e soprattutto con la forza di gravità.