Truffe SEO: perché sono così facili da fare?

Chiunque abbia impostato almeno una volta una campagna di posizionamento sui motori di ricerca in appalto ad un professionista o uno specialista sa che le truffe in ambito SEO sono dietro l’angolo. Come è possibile? Come mai è così facile ingannare i clienti? Ecco qualche possibile risposta!

SEO è un aspetto molto tecnico, dunque difficile da comprendere

I clienti degli esperti SEO, con tutta probabilità, non sono esperti di Web marketing: si occupano di cibo, vino, ristorazione, auto, abbigliamento, ma non di tecniche pubblicitarie. Le dinamiche SEO sono fatte di tanti aspetti estremamente tecnici e specifici, e per impararli tutti a volte sono necessari anni di disciplina e di applicazione degli studi.

Sperando di contare sull’ingenuità e sull’impreparazione dei propri clienti, alcuni esperti SEO credono di poter nascondere sotto il tappeto la propria scarsità di mezzi e di capacità. Purtroppo, come regole algoritmiche e matematiche, anche in SEO i numeri parlano molto più chiaro di qualsiasi giustificazione, e non è difficile -se si sa come interpretare un report- capire se una strategia sta funzionando oppure no.

Troppi pensano che online la quantità paghi più della qualità

Il pregiudizio comunemente diffuso dice che online non è necessaria la qualità dei contenuti, ma solamente la loro quantità e frequenza. Niente di più sbagliato, in realtà! Gli utenti comprendono in modo epidermico se un testo è scritto con entusiasmo, con il fine di rassicurarli o convincerli, se è interessante o utile, o se al contrario è un copia-incolla di regole seguite in modo troppo freddo.

Facciamo un esempio pratico, prendendo ad esempio il concetto chiave hotel vicino a Piazza di Spagna.

Un testo strettamente SEO, ma non particolarmente piacevole da leggere né grammaticalmente corretto, suonerà all’incirca così: “Il nostro hotel piazza di Spagna si trova a pochi minuti da una delle attrazioni più importanti di Roma. Dal nostro hotel piazza di Spagna ti sarà facilissimo raggiungere musei e ristoranti della capitale”.

L’uso delle parole chiave è troppo forzato, ripetitivo, e non aggiunge nessuna informazione che può essere utile all’utente in visita a Roma.

Un testo forse meno orientato alla SEO, ma che può convincere più facilmente il lettore, potrà essere più simile a questo: “Trinità dei Monti, la Scalinata monumentale e la Fontana della Barcaccia sono così monumentali e fastose che il poeta Cesare Pavese le citò in una delle sue poesie più celebri. Se ti trovi in visita a Roma e vuoi spalancare le finestre della tua stanza d’hotel per vedere Piazza di Spagna non devi fare altro che contattarci: la nostra suite sta aspettando il tuo arrivo!”.

Questo testo è coinvolgente, emotivo, rassicurante: l’utente capisce che alle spalle del sito c’è una struttura che tiene alla soddisfazione e all’emozione dei propri clienti più di qualsiasi altro aspetto pubblicitario.

Troppi consulenti svalutano il proprio lavoro in cerca di guadagni più facili

L’uso delle tecniche SEO non è improvvisabile, e il lungo studio e la fase di ricerca necessaria ad affrontarle e deve essere adeguatamente ricompensato. Un costo troppo allettante nasconde spesso il tentativo di assicurarsi i clienti, senza dare il giusto valore al proprio lavoro (oppure dandogli esattamente il valore che merita: cioè molto basso).