Una collaboratrice domestica è un braccio destro e un valido aiuto per chi non ha tempo di occuparsi della casa. Un rapporto di collaborazione deve sfociare in fiducia reciproca, affidandosi completamente ad una persona in grado di aiutare nelle faccende di casa e non solo.
Come rapportarsi e quali sono le regole fondamentali da seguire? Ecco tutto quello che bisogna sapere.
Quando assumere una collaboratrice domestica
I rapporti di collaborazione e lavoro non sono mai facili da gestire, per questo motivo è imperativo trovare qualcuno che possa essere al pari delle aspettative.
Il colloquio conoscitivo è il primo passo per valutare le esperienze professionali di una persona, ma anche se a livello empatico si possa o meno andare d’accordo. Una volta che la collaboratrice al pari delle proprie necessità è stata trovata, si procede con una prova pratica di almeno una settimana valutando le sue capacità pratiche.
Il rapporto lavorativo può essere part time, fisso oppure convivente sempre in base alle proprie necessità personali. I collaboratori domestici sono delle persone preziose, capaci di rivoluzionare una casa e gestirla al meglio: ma attenzione, sono persone e come tali hanno il proprio carattere e i propri limiti.
Come anticipato, empatia e collaborazione sono due aspetti fondamentali per creare un rapporto continuativo. Se si desidera un lavoro ben fatto, da entrambe le parti ci deve essere educazione, regole e anche rispetto.
Una figura professionale di questo tipo è chiamata ad assolvere alcuni obblighi che, per motivi di tempo, non si possono portare a termine. La legge richiede l’inquadramento con contratto dove verranno specificate tutte le mansioni e gli orari di lavoro.
La puntualità in un rapporto professionale deve essere reciproca: chi lavora deve arrivare sul posto di lavoro in orario, il datore è invitato a permettere anche l’uscita all’orario concordato (se non per motivi urgenti o richieste aggiuntive).
Libertà di iniziativa o no? Dipende dalle mansioni che il collaboratore domestico deve svolgere. A seguito di un periodo di prova verrà spontaneo lasciare margine decisionale e organizzativo, così che il lavoratore applichi un suo metodo personale completamene autonomo (nel rispetto delle regole).
Consigli per assumere una collaboratrice domestica
Come già ampiamente discusso, la fiducia deve essere reciproca ricordando che, ognuno, ha un modo di intendere la pulizia differente. Il giusto compromesso è spiegare ciò che si desidera e fare in modo che il collaboratore lo applichi “a modo proprio”. Stesso discorso per i prodotti e gli strumenti da utilizzare, sempre in accordo tra le due parti.
Per aumentare il senso di appartenenza e avere cura della persona che aiuta in casa, le divise per collaboratrici domestiche sono un chiaro segno distintivo. Non solo proteggono i loro capi di abbigliamento personali, ma possono essere fatte su misura e dare rigore alla figura professionale di cui ci si avvale.
Altri consigli?
- Se ci sono dei bambini è bene insegnare loro il rispetto per la collaboratrice domestica e per il suo ruolo;
- Se ci sono animali domestici assicurarsi che siano graditi a chi collabora in casa. In caso contrario, si potrebbe inciampare in qualche lamentela impossibile da arginare (discutere di questo aspetto durante la fase di colloquio).