Fotografia: tutto quello che non sai su Annie Leibovitz

Quando ci soffermiamo a parlare di fotografia, andiamo a descrivere un’arte molto diffusa e assai delicata, che ha fatto la sua comparsa qualche secolo fa e che attraverso le varie fasi storiche si è evoluta e rinnovata, arrivando fino ai giorni nostri, dove continua a rimanere in voga e ad essere apprezzata da tutti. In questo articolo si parlerà di una famosa fotografa, della sua vita e delle sue opere, in modo da riuscire a coinvolgerti e a trascinarti in questo favoloso mondo dove, grazie ad un semplice scatto, ogni singolo momento, ogni singolo volto può diventare eterno. Oggi parleremo della vita e delle opere di annie leibovitz.

Chi è ? Annie Leibovitz

Anne ( o annie) lou leibovitz nacque a waterbury il 2 ottobre 1949. La sua famiglia era di ceto benestante ed era composta dal padre, un ufficiale dell’aeronautica, e dalla madre che era diventata una ballerina abbastanza affermata nel suo campo. Durante la sua infanzia, annie e la suafamiglia si dovettero trasferire molte volte a causa del lavoro del padre che veniva spesso trasferito da una base militare all’altra. Passando molto del suo tempo in compagnia della madre, annie le si affezionò molto tanto da arrivare a considerla e a descriverla come la musa ispiratrice della sua carriera.

Carriera e tappe salienti

Annie decise di intraprendere la strada del canto ma poco dopo iniziò a nascere in lei la passione per la fotografia e si dedicò ad un iniziale studio della pelicola. Nel 1967 realizzò quelli che possiamo denominare come i suoi primi scatti, nei quali decise di immortalare una scalata del monte fuji. Tre anni dopo, grazie alla sua determinazione, riuscì a farsi assumere dalla rivista “rolling stone” che trattava argomenti inerenti la musica e si occupava di attualità, e qui ricorrendo alle sue doti in campo artistico, riuscì ad emergere arrivando ad ottenere successo tanto che una decina di anni dopo venne nominata come responsabile della fotografia per la rivista per la quale lavorava. Successivamente, nel 1975, decise di partire in tour con i ” the rolling stones”, con i quali trascorse molto tempo girovagando e attraversando l’america. Visto il contatto con i vari membri del noto gruppo musicale, si andò a creare un rapporto molto intimo tra la fotografa e i cantanti, che divennero grandi amici per molto tempo.

Annie e la fotografia

Annie considera la fotografia come lo strumento massimo per raccontare una storia, partendo da quelle più interessanti che tutti vogliono conoscere e arrivando a quelle che invece rimangono anonime e nascoste nell’ombra. Secondo lei non è la storia ad autoproclamarsi interessante o meno ma deve essere l’abilità del fotografo a conferirle quei tratti di luce e vitalità in modo da renderla interessante agli occhi degli altri. Nel 1980 Annie ebbe l’ onore di scattare quella che sarebbe stata l’ultima foto di John Lennon: la fotografa immortalò quello che sarebbe stato l’ultimo abbraccio tra il famoso cantante dei Beatles e la moglie Yoko Ono, il tutto a circa 5 ore dalla morte dell’artista. Questa vicenda le aprì ulteriormente gli occhi e decise quindi di godersi appieno la vita e le sue passioni. Riuscì ad uscire dal tunnel della cocaina di cui era diventata schiava e trovò lavoro presso la rivista Vanity Fair dove si specializzò nella riproduzione dei volti di personaggi famosi. In seguito, la sua compagna di vita Susan Sontag, morì a causa di una grave forma di leucemia. Per lei fu una terribile perdita e anni dopo arriverà a definire susan come “l’amore della sua vita”.

Gli utimi anni della sua carriera

Dopo la morte di susan, annie si dedicò alla riorganizzazione delle sue opere e iniziò a pubblicare libri, foto, calendari e a tenere lezioni per insegnare il mestiere della fotografa e condividere il suo talento con il resto del mondo. Il suo stile non fu mai unico e immutabile ma anzi con il passare del tempo e con l’acquisizione di nuove nozioni e momenti di vita vissuta, cambiò, non focalizzandosi solo su pochi temi e strumenti, ma introducendo variazioni date da colori, ritocchi digitali, tecniche varie (come l’utilizzo del bianco e nero)… Fu e continua tuttora ad essere una donna che sa stare al passo coi tempi senza rimanere ancorata ad un determinato periodo storico o ricorrendo alla stesso stile fotografico. Per quanto riguarda l’aspetto inerente le forme e i toni, decise invece di mantenere un’ottica più costante per poter valorizzare al meglio il soggetto o l’oggetto a cui aveva deciso di regalare vita eterna. Ebbe un ruolo fondamentale anche nel settore degli spot pubblicitari: molte furono le ditte e le agenzie che ricorsero ad annie ( basti pensare alla pirelli). Quando si trattava di realizzare scatti fotografici atti a pubblicizzare un posto, un oggetto o un’attività, la nostra artista si ingegnava andando a realizzare foto molto elaborate, ricche di colori e di luce che così riuscivano ad esaltare le sfumature e le transizioni di colore. Sempre nell’ambito pubblicitario, realizzò un servizio per la disney, nel quale alcune donne vennero scelte per impersonare le più famose principesse della tanto amata casa produttrice di film di animazione. Si occupò inoltre di realizzare calendari pubblicitari per grandi ditte tra cui ricordiamo Lavazza e Pirelli. Quando invece le fotografie che venivano scattate rientravano nel contesto intimo o personale, oppure ritraevano dei volti di persone celebri e conosciute, la Leibovitz tendeva ad approcciarsi ad altre tecniche. Si faceva trasportare dall’ uso dei contrasti che venivano talmente tanto lavorati ed elaborati, che andavano a creare una sorta di patina che andava a conferire una sensazione di “laccato” alla fotografia, quasi come se si trattasse della copertina di un giornale. Si occupò di fotografare diversi volti noti tra cui molti attori di cui ricordiamo mike jagger ( immortalato mentre prendeva l’ascensore e ciò per donare più spontaneita’ alla foto), angelina jolie, leonardo di caprio e maryl streep. Riuscì inoltre a realizzare importanti servizi fotografici per la regina elisabetta ii e il presidente degli stati uniti d’america obama. Non da ultimo fu la prima donna ad esporre alla washington national portrait gallery.