Turismo enogastronomico, idee, mete e ispirazioni per un soggiorno gourmet (e non solo)

Le forme di turismo, nel corso delle epoche, si sono rinnovate costantemente, complici i gusti e i sogni delle persone. Chi non ha mai desiderato, del resto, di provare la vera carbonara a Roma? O l’autentico risotto alla milanese a Milano?

È perfettamente normale, dunque, che nel tempo si sia delineato un turismo specializzato in questo settore: il cosiddetto turismo enogastronomico, che consente l’opportunità di provare diverse specialità di un territorio.

Cos’è il turismo enogastronomico

Potremmo definirlo come un viaggio attraverso il gusto di una città, di una regione o di un Paese. La vacanza enogastronomica è una formula vincente, poiché include al suo interno diverse attività e tour, come degustazioni di vino, visite ai mercati tradizionali, ristoranti storici.

Un trend che in Italia è diventato sempre più apprezzato, anche in virtù della cucina regionale, della scelta del km 0 e della possibilità di provare specialità di carne, di pesce, vegetariane, vegane e molto altro.

Le mete più apprezzate in Italia da Nord a Sud

Da Nord a Sud, il patrimonio enogastronomico italiano è invidiato in tutto il mondo. Ogni regione dispone di un ampio ventaglio di scelta, legato profondamente al territorio e ai prodotti tipici.

Il cibo unisce, è cultura: nel caso della cucina italiana, eletta la migliore del mondo, è espressione della nostra storia e identità, e racconta il passato, fatto di tradizione, di vita contadina e di primi approcci “gourmet”.

Milano

Immergersi nella cucina milanese significa scoprire una cultura culinaria dove la tradizione è rimasta al primo posto. Nonostante sia la città più cosmopolita dove prenotare una cena o un pranzo, non c’è trattoria che non abbia nel suo menù il grande classico: il risotto alla milanese, anche con ossobuco.

Tra le altre specialità da provare qui citiamo la costoletta alla milanese e la cassoeula. La buona notizia è che anche nella provincia di Milano ci sono altrettante specialità da scoprire e strutture ricettive che si sono specializzate nella cucina gourmet, per far provare nuovi sapori ai propri ospiti, come neohotel.it, con specialità di terra e di mare.

Firenze

A Firenze, il pranzo inizia rigorosamente con un bel crostino con patè di fegato e pollo, con l’aggiunta di acciughe e capperi. Questo stuzzichino, servito anche all’orario dell’aperitivo, è immancabile. La città simbolo del Rinascimento in Italia è amata per la cucina verace e tradizionale.

Fin troppi i piatti da provare, la fiorentina, taglio di carne di razza chianina che viene servita rigorosamente al sangue e con patate arrosto; o ancora la schiacciata salata, da farcire con salumi e formaggi tipici del territorio.

Roma

Tra i motivi per visitare Roma almeno una volta nella vita, è impossibile non inserire la cucina tipica del territorio. La lista è lunga, e non include solamente i classici, come i tonnarelli cacio e pepe, i tonnarelli alla carbonara o i bucatini all’amatriciana, sebbene siano i piatti più amati dai turisti di tutto il mondo.

Le cose da mangiare a Roma includono anche i famosi rigatoni con la pajata, molto rustici ma buonissimi, i saltimbocca alla romana, i carciofi alla Giudia e i fiori di zucca, anche nella versione con ripieno.

Napoli

Ammettiamolo: la pizza è l’icona del Made in Italy nel mondo, forse la specialità che più ha subito rivisitazioni nel corso del tempo: nonostante sia un prodotto italiano, il primato di maggior consumo è vinto dagli Stati Uniti, con l’attivo circa 90.000 pizzerie. Ma ci battono per estensione territoriale, ovviamente.

A Napoli non esiste solo la pizza da assaggiare: nei menù dei turisti rientrano sempre la pastiera, la mozzarella di bufala, la pasta con ragù napoletano, la pasta alla genovese, la parmigiana di melanzane e, in ultimo, una bella sfogliatella.

Palermo

Ancora un’ultima meta amatissima dagli italiani (e non solo) per il turismo enogastronomico: tra i motivi per cui visitare Palermo non può non esserci al primo posto l’arancina.

La cucina siciliana è una delle più ricche al mondo, ed è qui che si concentra uno street food d’eccezione: pane e panelle, pane con la milza, ravazzate (impasto farcito con ragù). Magari da gustare al Mercato del Capo.

Come organizzare un itinerario enogastronomico?

Realizzare un itinerario enogastronomico non è difficile in sé, tutt’altro. Bisogna prima di tutto scegliere la destinazione e, in seguito, valutare la cucina locale, quindi appuntarsi tutte le specialità da provare assolutamente.

Per ogni specialità, un piccolo consiglio: è importante valutare dove provarla (anche più volte), prendendo in considerazione locali, trattorie, ristoranti e tanto altro. Da non sottovalutare la possibilità di prenotare tour e visite guidate in cantina e negli agriturismi.

Al di là dei piatti più blasonati, per conoscere davvero la cultura culinaria di un posto, non possiamo che invitare ad andare oltre i “preconcetti” e assaggiare un po’ di tutto, anche quello che solitamente non si mangia. In questo modo la vacanza sarà davvero un arricchimento di sapori e di gusti.